Il peso del costo della non-Europa sul futuro della coesione europea
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La politica di coesione dell'Unione Europea (UE) ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere l'integrazione e ridurre le disuguaglianze tra le regioni degli Stati membri. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, le disuguaglianze regionali persistono, ed appare evidente in quest’ambito il cd costo della non-Europa, ovvero l’ammontare di impatti negativi causato dell'assenza di eventuali ulteriori azioni a livello europeo.
Un recente studio del Parlamento Europeo ha identificato quattro scenari per il futuro della politica di coesione dell'UE, analizzandone l’influenza sulle disparità regionali. Lo scenario dello status quo prevede la continuazione delle attuali politiche senza modifiche sostanziali. In questo caso, le disuguaglianze regionali sono destinate a persistere a causa della mancanza di un focus territoriale nelle politiche non legate direttamente alla coesione. Il secondo scenario, quello della continuità, contempla il proseguimento delle politiche attuali, ma senza una coordinazione efficace tra la politica di coesione e altre politiche settoriali. Ciò potrebbe aumentare la frammentazione territoriale e sociale, causando il ritardo di crescita di alcune regioni europee. Nel terzo scenario, un approccio integrato che mira a bilanciare gli obiettivi di coesione e competitività potrebbe portare a performance inferiori per le regioni più avanzate, almeno nel breve periodo. Infine, nel quarto scenario, un approccio settoriale che privilegia politiche con alto potenziale di crescita potrebbe aumentare le disuguaglianze, sia all'interno che tra gli Stati membri.
Al fine di ridurre efficacemente le difformità, l'UE dovrebbe perseguire sinergie tra le politiche, integrare la valutazione dell'impatto territoriale e semplificare gli strumenti finanziari per aumentare l'efficacia delle politiche di coesione. Un approccio coordinato e centrato sulla coesione appare fondamentale, in conclusione, per la realizzazione di politiche europee più eque e integrate.
stefano.dessi@unioncamere-europa.eu
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