Allargamento UE: l’importanza strategica dei Balcani occidentali
Il Consiglio Affari Generali ha recentemente adottato una nuova versione delle conclusioni sull’Allargamento alla luce delle due Conferenze Intergovernative con Montenegro e Albania (16 e 17 dicembre) e degli ultimi sviluppi politici in Georgia. In particolare, il Consiglio ha accolto con favore la chiusura di tre capitoli per il Montenegro - che ha così raggiunto un totale di sei capitoli provvisoriamente chiusi su tutti i 33 attualmente aperti - e l’apertura del sesto cluster sulle relazioni esterne per l’Albania, che si aggiunge all’apertura del cluster dei fondamentali avvenuta lo scorso ottobre. L’ultima novità di rilievo riguarda la Georgia e la decisione del governo neoeletto di sospendere il percorso di integrazione europea del Paese fino al 2028. Il Consiglio ha espresso serie preoccupazioni su questa linea di condotta, giudicandola un passo indietro rispetto agli impegni assunti per lo status di candidato, con il rischio di bloccare di fatto il processo di adesione.
Nel preambolo delle nuove conclusioni, gli Stati membri hanno ribadito l’importanza delle relazioni di buon vicinato e della cooperazione regionale con i Balcani occidentali, riconoscendo il ruolo centrale della regione per gli obiettivi strategici dell’UE. Tale interesse è stato ulteriormente confermato da una lettera firmata dai ministri degli Esteri di sette Stati membri, tra cui l’Italia, nell'ambito del gruppo degli Amici dei Balcani occidentali, e indirizzata all'Alto rappresentante per gli Affari esteri Kaja Kallas e alla Commissaria per l'Allargamento Marta Kos in occasione del Consiglio Affari esteri del 16 dicembre. Nella lettera, i firmatari sostengono che, sull’onda del recente impulso acquisito dalla politica di allargamento, sia giunto il momento di compiere progressi decisivi verso un approccio più dinamico e incisivo nei negoziati di adesione dei Balcani occidentali, definiti come la “cartina di tornasole geostrategica dell'UE” in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche che minacciano la sicurezza e la stabilità del continente. In concreto, i ministri richiedono un'agenda e un calendario chiari per la piena attuazione del Piano di crescita e l'avanzamento della graduale integrazione nel mercato unico e nelle altre politiche dell'UE, nonché il rafforzamento della presenza e visibilità dell’UE nella regione e un miglior orientamento dei finanziamenti per l’adesione nel prossimo quadro finanziario pluriennale.
La crescente attenzione rivolta alla regione ha trovato nuovo slancio durante l’EU-Western Balkans Summit del 18 dicembre, un’occasione per riaffermare la priorità che tale partenariato strategico rappresenta per l’Unione e per accelerare gli sforzi verso l’integrazione. Al centro delle discussioni il Piano di crescita, il rafforzamento delle relazioni politiche, in particolare nell'ambito della politica estera e di sicurezza, lo sviluppo economico per mitigare gli effetti della guerra in Ucraina e la gestione congiunta delle sfide legate alla migrazione e alla criminalità organizzata.
alessandra.laterza@unioncamere-europa.eu
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