Allargamento UE: a che punto siamo
In un clima di tensioni crescenti dovuto agli incerti risultati elettorali in Moldova e soprattutto in Georgia, la Commissione europea ha adottato il quinto e ultimo pacchetto sull'allargamento dell’UE di questa legislatura. Il pacchetto fornisce una panoramica dettagliata sullo stato di attuazione delle riforme nei percorsi di adesione all’UE dei dieci paesi coinvolti: Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Georgia, Repubblica di Moldova, Ucraina e Turchia. A tal proposito, la Commissione continua a prediligere un approccio differenziato, fondato sull’effettiva capacità di ciascuno Stato di compiere progressi in termini di avanzamento delle riforme e della conformità di queste all'acquis europeo.
Sull'onda dello slancio acquisito nel 2023, il 2024 ha visto l'avvio dei negoziati di adesione con la Bosnia Erzegovina a marzo e con Moldova e Ucraina a giugno, oltre ai traguardi registrati nella negoziazione dei cluster con Montenegro, Serbia, Albania e Kosovo. Nello specifico, la sedicesima riunione della Conferenza di adesione con il Montenegro ha confermato che il Paese ha complessivamente soddisfatto i parametri provvisori per la chiusura dei capitoli 23 e 24 sullo Stato di diritto del cluster 1 “Fondamenti”; secondo un esame positivo della Commissione, la Serbia ha raggiunto i requisiti per l’apertura del cluster 3 “Competitività e crescita inclusiva”; infine la Commissione ha recentemente accolto con favore l’apertura dei negoziati sul cluster 1 con l’Albania. È ora compito del Consiglio esaminare e, se del caso, approvare le valutazioni della Commissione. Inoltre, a seguito dell’accordo tra Parlamento e Consiglio su proposta della Commissione, i progressi riscontrati, specie nella lotta alla criminalità organizzata e nel contesto imprenditoriale, hanno permesso la liberalizzazione dei visti in Kosovo dal gennaio 2024.
I due nodi principali restano Georgia e Turchia. Il processo di adesione della Georgia si è arenato a causa di azioni governative e irregolarità nelle recenti elezioni. I negoziati con la Turchia sono in fase di stallo per le persistenti preoccupazioni sui diritti fondamentali e sullo Stato di diritto; tuttavia, le recenti indicazioni dell'UE suggeriscono una graduale ripresa del dialogo tra le parti.
Aggiornato il