Recupero e avvio al riciclo: la classifica dell'Eurostat
Lo scorso 17 ottobre, Eurostat ha pubblicato un articolo che fornisce, attraverso le più recenti statistiche, una panoramica sulla produzione e il trattamento dei rifiuti nell'Unione europea. Nel 2022, ultimo anno censito, nell’UE sono stati trattati circa 1.992 milioni di tonnellate di rifiuti. Di questi, il 61,4% è stato recuperato attraverso diversi canali: il riciclo (40,8% del totale dei rifiuti trattati), il riempimento (14,2%), il recupero energetico (6,4%). Il restante 38,6% è stato smaltito in discarica (30,2%), incenerito senza recupero energetico (0,4%) o smaltito altrimenti (8,0%).
La comparazione dei dati tra Paesi membri mostra una performance molto disomogenea che raggiunge valori significativamente diversi, con lo smaltimento che ancora domina le modalità di gestione rifiuti in Romania (93,8%), Bulgaria (93%) e Finlandia (81%).
La quota più alta di riciclo viene riconosciuta all’Italia (85,6%), seguita da Belgio e Slovacchia (entrambi al 68,3%). Benchè l’Italia primeggi nel riciclo, e mostri un netto distacco dagli altri paesi più virtuosi, permangono alcuni nodi non risolti: non si sa quale sia la quota del flusso più rilevante - gli inerti da costruzione e demolizione - che rientri davvero sul mercato come prodotti. L'Italia non ha raggiunto nel 2020 l'obiettivo del 50% di preparazione al riuso e al riciclaggio dei rifiuti urbani (attestandosi a 49,2% nel 2022). Infine, preoccupa un aumento della forbice tra raccolta differenziata e riciclo.
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