PASSAPAROLA - Semplificazione: il vero volto della crescita
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Nel programma di lavoro 2025 della Commissione europea, la semplificazione ha un ruolo centrale, con l’obiettivo di ridurre gli oneri burocratici di almeno il 25% per tutte le imprese e del 35% per le PMI. Per raggiungerlo, si punta su un mix di digitalizzazione e implementazione del principio digital by default, revisione sistematica della legislazione e coinvolgimento diretto degli operatori economici.
Tra le iniziative di rilievo spiccano gli omnibus proposals, un pacchetto di semplificazioni legislative per affrontare diverse questioni normative in modo simultaneo. Il primo omnibus – atteso per il 29 febbraio – riguarderà il regolamento sulla tassonomia, la CSRD e la CS3D. Altri 4 seguiranno nel corso dell’anno: a favore del potenziamento degli strumenti di investimento europei InvestEU ed EFSI; delle PMI; della digitalizzazione includendo misure per la cybersecurity; della semplificazione della Politica Agricola Comune.
Sul fronte digitale, strumenti come il Single Digital Gateway e l'European Business Wallet, dovrebbero facilitare l’accesso alle informazioni e la gestione degli adempimenti. Mentre nel terzo trimestre del 2025 saranno presentate iniziative per una Strategia dell’Unione dei Dati Europei, pensata per armonizzare le norme sulla condivisione dei dati e ridurre la frammentazione.
Uno degli assi portanti del piano di semplificazione è lo stress-testing dell’intero acquis communautaire, ovvero un monitoraggio continuo delle normative esistenti per identificare inefficienze. Ogni Commissario avrà il compito di verificare la regolamentazione del proprio settore, sotto la guida del Commissario europeo per l’Attuazione e la Semplificazione, proponendo due dialoghi annuali sull’attuazione delle politiche per raccogliere feedback da industria, PMI, parti sociali, organizzazioni della società civile e autorità locali e regionali, al fine di individuare buone pratiche, criticità nell’applicazione delle normative, eccessi regolatori, frammentazione e ulteriori opportunità di semplificazione. Sarà istituito un Gruppo consultivo sulla semplificazione, successore della piattaforma Fit for Future, e le valutazioni d'impatto saranno migliorate attraverso i c.d. competitiveness checks.
Un'iniziativa chiave, ma non priva di criticità. Il processo legislativo dell’UE potrebbe diluire l’efficacia delle misure nel passaggio al Parlamento e Consiglio. Inoltre, la semplificazione dovrà tenere conto del fatto che l’implementazione del Green Deal e di molte altre leggi approvate sotto la presidenza Von der Leyen I avverrà tramite legislazione secondaria nel quadro della comitatologia, attraverso la normazione tecnica e attuativa. Occorrerà trovare un equilibrio tra snellimento amministrativo, intensa attività regolatoria - tra nuove proposte legislative e messa a terra di normative esistenti attraverso atti di esecuzione - e strutturazione del processo di semplificazione. I competitiveness checks richiedono tempo e risorse e occorre generare benefici immediati, soprattutto per le PMI, per ottenere un alleggerimento rapido e tangibile. In sintesi, il vero banco di prova sarà la capacità di tradurre le intenzioni in impatti concreti.
diana.marcello@unioncamere-europa.eu
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