NextGenerationEU: Sfide e Opportunità per l'Area Euro e l'Italia
Il programma NextGenerationEU (NGEU) è stato creato per sostenere la ripresa economica post-pandemia nell'area euro, con il Recovery and Resilience Facility (RRF) come principale strumento di attuazione, il quale ha come maggiori beneficiari Italia e Spagna. A quattro anni dalla sua introduzione, la BCE ha pubblicato uno studio che valuta in termini quantitativi gli effetti del RRF e le prospettive future sull'economia dell'area. Nel biennio 2021-2023, l'impatto delle spese del RRF sul PIL è stato inferiore alle attese (+0,1-0,2% rispetto allo 0,5% previsto) a causa di carenze amministrative, difficoltà nelle procedure di appalto e shock esterni come inflazione e crisi energetiche. Tuttavia, con le modifiche ai piani nel 2023-2024, la Commissione Europea ha previsto un'accelerazione della loro attuazione nei prossimi anni. Attualmente, circa metà dei fondi RRF non sono ancora stati erogati e molte riforme devono ancora essere attuate. Nonostante gli interrogativi legati a vincoli amministrativi, risorse limitate, implementazione incompleta e possibili nuovi shock economici, non si esclude che il RRF possa avere un impatto positivo nei prossimi anni. Si stima che quest'ultimo contribuirà a un incremento del PIL dell'area euro compreso tra lo 0,4% e lo 0,9% entro il 2026, con un potenziale aumento fino all'1,2% entro il 2031, grazie anche ai benefici duraturi derivanti dalle riforme strutturali. In Italia, l'impatto del RRF sul PIL è stimato tra 1,3% e 1,9% entro il 2026, grazie all'elevata incidenza della spesa. Tuttavia, i ritardi nell'attuazione, soprattutto nel Sud, ne riducono l'efficacia. Si prevede che il RRF ridurrà il debito pubblico italiano di 7-8 punti percentuali entro il 2031, a condizione di un buon utilizzo dei fondi. In conclusione, la BCE sottolinea l'importanza di spendere integralmente i fondi RRF e implementare le riforme con attenzione alla qualità per massimizzare l’impatto positivo su crescita economica e debito pubblico.
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