Cerca

L'INTERVISTA - Marco Chirullo

foto chirullo
  • Quali i principali punti dell’Accordo di Partenariato Economico (EPA) tra UE e Giappone e i suoi obiettivi strategici?

L'Accordo di Partenariato Economico (APE) tra l'UE e il Giappone, entrato in vigore il 1º febbraio 2019, è uno degli accordi commerciali più completi negoziati dall’UE. L’Accordo promuove la crescita economica e la cooperazione commerciale e in materia di investimenti tra due delle maggiori economie mondiali. Il suo valore strategico è ancora più evidente nel contesto geopolitico attuale, in cui il partenariato politico ed economico tra l’UE e il Giappone si traduce in una stretta collaborazione volta a limitare l’impatto delle tensioni economiche sulle catene di valore europee e giapponesi.

I principali elementi di questo accordo sono i seguenti:

  • Eliminazione e Riduzione dei dazi: l'accordo elimina la maggior parte delle tariffe sulle merci scambiate tra l'UE e il Giappone (più del 97% dei dazi giapponesi sono eliminati, 99% alla fine del processo transitorio che si applica ad alcuni dei settori più sensibili). I settori che più beneficiano dell’apertura del mercato giapponese sono i settori alimentari, tessile e del calzaturiero, chimico, e dei macchinari industriali.
  • Accesso al mercato per i prodotti agricoli: l'APE migliora l'accesso dei prodotti agricoli europei al mercato giapponese riducendo o eliminando i dazi entro un periodo massimo di 15 anni dall’entrata in vigore. Questo avvantaggia particolarmente settori come quello lattiero-caseario (quota duty-free per formaggi morbidi come la mozzarella, liberalizzazione totale di formaggi a pasta dura come il parmigiano o la fontina), vinicolo (eliminazione immediata del dazio del 15% sul vino) e della carne (riduzione totale o estremamente significativa dei dazi sulla carne bovina e di maiale). L’accordo rimuove i dazi su prodotti quali la pasta, il cioccolato, biscotti, prodotti dolciari e la passata di pomodoro.
  • Barriere non tariffarie: l'accordo rimuove varie barriere non tariffarie, comprese quelle relative agli standard tecnici nel settore  automobilistico, ai dispositivi medici, prodotti farmaceutici e cosmetici, e alle normative sulla sicurezza alimentare.
  • Servizi e Investimenti: l'accordo facilita il commercio di servizi e migliora le opportunità di investimento creando un ambiente normativo più trasparente e prevedibile.
  • Diritti di Proprietà Intellettuale: l’APE rafforza le protezioni per la proprietà intellettuale, comprese le indicazioni geografiche (IG), riconoscendo e proteggendo le denominazioni per una varietà di prodotti europei e giapponesi (più di 200 IG europee inizialmente protette, nel frattempo portate a quasi 300, di cui più di 50 italiane).
  • Appalti Pubblici: l'accordo apre i mercati degli appalti pubblici, fornendo alle aziende europee accesso agli appalti del governo centrale giapponese e di alcune entità regionali.
  • E-commerce e Commercio Digitale: l’APE include disposizioni volte a facilitare il commercio digitale e affrontare le questioni relative alla protezione dei dati e alla privacy, promuovendo un ambiente commerciale online affidabile.
  • Sviluppo Sostenibile: l'accordo include impegni per lo sviluppo sostenibile, affrontando i diritti dei lavoratori e le questioni ambientali. Incoraggia entrambe le parti a rispettare gli standard internazionali e gli accordi sul cambiamento climatico e sui diritti del lavoro.
  • Cooperazione e Dialogo: l’APE promuove la cooperazione in vari ambiti come il trasporto, la sicurezza informatica e le piccole e medie imprese (PMI), facilitando un dialogo e una partnership continui.

Le PMI incontrano spesso difficoltà nell’accedere ai mercati asiatici. Esistono settori specifici in cui l'EPA offre maggiori opportunità di crescita per le PMI in Giappone?

In generale, l'EPA crea un ambiente commerciale più favorevole per le PMI, aprendo nuove opportunità in diversi settori di mercato in Giappone.

L’Accordo prevede un capitolo specifico per le PMI che include misure volte a facilitare l'accesso delle PMI ai mercati attraverso la semplificazione delle procedure doganali e una maggiore trasparenza e prevedibilità nelle regole, il che può ridurre le barriere all'ingresso per le piccole imprese. L’accordo ha creato un sito web specifico con le informazioni necessarie per le PMI che intendano esportare in Giappone (EU-Japan).

Le PMI nel settore della moda, del design di interni e dei beni di lusso possono beneficiare della crescente domanda giapponese di prodotti distintivi e di alta qualità. In particolare, il settore tessile e calzaturiero, destinato a beneficiare della totale rimozione di dazi doganali.

Dato l'interesse dei consumatori giapponesi per i prodotti di bellezza e per la cura della persona di alta qualità, le PMI europee operanti in questo ambito possono trarre vantaggio dall'apertura del mercato.

Il settore agroalimentare è uno degli ambiti con maggiori opportunità: grazie alla riduzione o all'eliminazione dei dazi su molti prodotti agricoli e alimentari, le PMI che operano in questo settore possono accedere più facilmente al mercato giapponese. Prodotti come vino, formaggi, carne e cioccolato hanno ora migliori opportunità di penetrazione.

Le disposizioni dell'EPA relative al commercio digitale e alla protezione dei dati favoriscono le PMI che forniscono servizi digitali o soluzioni IT, consentendo loro un accesso più semplice e sicuro al mercato giapponese.

  • Dopo alcuni anni di attuazione, l’accordo presenta ancora margini di miglioramento? Se sì, quali aspetti potrebbero essere ampliati o perfezionati?

L’APE, a sei anni dalla sua entrata in vigore, si è dimostrato un successo commerciale, con un aumento delle esportazioni europee superiore al 13% e per molti settori al di sopra del 20%. Ciononostante, l’attuazione di un accordo commerciale come l’APE è il risultato di un processo e uno sforzo continuo e un dialogo costante al fine di monitorare l'efficacia dell'accordo e di adattarlo alle nuove sfide e dinamiche del mercato globale.

Dalla sua entrata in vigore, abbiamo integrato l’accordo con misure in materia di protezione dei dati personali, con 150 nuove indicazioni geografiche protette, e con l’armonizzazione di standard tecnici nel settore automobilistico.

Molti sforzi sono stati fatti nell’ambito degli standard fitosanitari, un ostacolo all’esportazione dei nostri prodotti agricoli. Il Giappone ha approvato la richiesta di autorizzazione all’esportazione di carne bovina per quei paesi europei (8) che ancora, dopo anni, vedevano i propri prodotti banditi a seguito della crisi della BSE. Le procedure per l’autorizzazione all’esportazione dei prodotti agricoli europei (pere, mele, kiwi) sono state semplificate e continua il lavoro perché tutte le richieste pendenti di autorizzazione siano approvate al più presto.

Ci sono ulteriori opportunità per migliorare l'accesso nel settore dei servizi, riducendo  le restrizioni normative che alcune imprese possono incontrare, soprattutto nei settori finanziari e professionali.

Quanto alle PMI, è necessario continuare a sostenerle attraverso programmi di cooperazione, iniziative di formazione e informazione per aiutarle a navigare nei mercati esteri.

L’accordo prevede anche un Comitato per la cooperazione regolamentare, che permette di prevenire l’emergere di nuove barriere, discutendo preventivamente le azioni legislative in preparazione. Il Comitato ha per esempio discusso con successo la necessità di sviluppare in Giappone un quadro regolamentare non discriminatorio in materia di energia eolica. In questo settore, il dialogo bilaterale ha portato alla definizione di normative e standard tecnici in linea con gli standard internazionali, permettendo alle imprese europee di partecipare con successo a procedure di appalti pubblici in materia di eolico offshore, settore nel quale le imprese europee sono all’avanguardia. L’ Accordo prevede la possibilità di sviluppare dialoghi regolamentari settoriali di questo tipo, permettendo l’espansione della collaborazione regolamentare in settori in crescita, come l'innovazione tecnologica.

Quali le sfide più urgenti per il commercio internazionale, in particolare nelle relazioni tra l’UE, il Giappone e l’Asia più in generale?

Il commercio internazionale vive in questo momento una fase di difficoltà a causa delle tendenze protezionistiche che stanno ostacolando il commercio libero e aperto. Le tensioni geopolitiche, come quelle tra Stati Uniti e Cina, stanno avendo un impatto sulle relazioni commerciali globali, con il rischio di escalation delle tensioni commerciali. Affrontare le sfide attuali richiede una collaborazione rafforzata tra l'UE, il Giappone e i paesi asiatici, attraverso dialoghi politici, cooperazione economica e l'elaborazione di strategie comuni per promuovere un commercio inclusivo e sostenibile.

L’UE e il Giappone in particolare lavorano a livello bilaterale e multilaterale per mantenere aperti i mercati e per preservare un sistema di commercio internazionale basato sul rispetto delle regole.

Allo stesso tempo, le tensioni commerciali, la pandemia di COVID-19, il ruolo dominante della Cina nel commercio e nella produzione globale e il quasi monopolio esercitato dalla Cina in materia di risorse strategiche quali le cosiddette critical raw materials sono tutti fattori che hanno contribuito ad evidenziare la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento globali.

Ciò ha portato a una maggiore attenzione alle questioni di sicurezza economica e in particolare di resilienza e diversificazione delle catene di approvvigionamento. Sia l’UE, nel 2023, che il Giappone hanno adottato una propria Strategia di Sicurezza Economica. Entrambe le strategie prevedono un’intensa cooperazione con i partner strategici. A questo scopo, l’UE e il Giappone hanno creato un gruppo di lavoro in materia di catene di valore, al fine di promuovere condizioni di concorrenza eque, gestire la dipendenza economica dalla Cina, e determinare strategie congiunte in materia di diversificazione delle catene di approvvigionamento. Il Gruppo di lavoro risponde al Dialogo Economico di Alto Livello (EU-Japan High Level Economic Dialogue), presieduto dal Commissario Europeo al Commercio e Sicurezza Economica e dai Ministri giapponesi degli Affari Esteri e Del Commercio, che prevede di riunirsi prima dell’estate.

marco.chirullo@ec.europa.eu

Aggiornato il