Il significato dello storico traguardo UE-Mercosur
A una settimana dall’inizio del suo secondo mandato, in occasione del Vertice di Montevideo, la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ha concluso i negoziati politici con i Presidenti di Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, per uno storico accordo di partenariato commerciale UE-Mercosur. I risultati raggiunti completano l’accordo inizialmente conclusosi nel 2019 e successivamente rinegoziato su iniziativa della Commissione, che ha insistito su un maggior impegno in materia di sviluppo sostenibile. L'accordo assume inoltre un’alta valenza geopolitica in un momento in cui l’UE cerca di rafforzare la sua sicurezza economica in risposta alle crescenti difficoltà di accesso ai mercati globali, aggravate dalla guerra in Ucraina, dalle tensioni con la Cina e dalla nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti. L’UE sarebbe il primo partner commerciale del Mercosur a beneficiare di una simile relazione preferenziale, con accesso agevolato ai mercati e condizioni vantaggiose per gli investitori europei.
Tra gli elementi aggiuntivi più rilevanti, il primo riguarda l’inclusione dell’Accordo di Parigi sul clima, in conformità alle richieste dell’UE, con una clausola che consente la sospensione parziale o totale dell’accordo commerciale in caso di inadempienze di una delle parti. Sempre in tema di sostenibilità, un’appendice al capitolo Commercio e Sviluppo Sostenibile (TSD) sancisce per la prima volta un chiaro impegno a contrastare la deforestazione. In cambio, è stato concordato che l'UE rivedesse le condizioni per l'esportazione nel settore automobilistico, stabilendo un periodo più lungo per la riduzione dei dazi sulle importazioni dal Mercosur. L'UE ha inoltre ottenuto concessioni sull'eliminazione delle imposte sulle esportazioni di materie prime e beni industriali e con il Brasile una riduzione del 50% su eventuali dazi futuri, con un tetto massimo del 25%. Infine, una novità assoluta negli accordi commerciali dell’UE è rappresentata dall’inclusione di un “meccanismo di bilanciamento” richiesto dal Mercosur, che permette di rivolgersi a un tribunale arbitrale (all'interno dell'accordo) qualora una delle parti ritenga che nuove norme alterino o compromettano i benefici dell'accordo.
Il testo dovrà adesso passare al vaglio di Parlamento e Consiglio dell’UE. L’accordo ha tuttavia provocato una profonda spaccatura interna all’Unione: la Germania, ferrea sostenitrice, lo vede come un’opportunità per accedere a nuovi mercati e rilanciare il settore industriale in declino, mentre la Francia, principale oppositrice, teme un afflusso di prodotti alimentari a basso costo provenienti dall’America Latina, con possibili danni per agricoltori e allevatori europei. Parigi sta quindi cercando di ampliare una coalizione di minoranza che già comprende Polonia, Austria e Irlanda per bloccare l’accordo in seno al Consiglio, dove servirebbe il voto contrario di Paesi che rappresentano il 35% della popolazione UE. In questo contesto, l’Italia gioca un ruolo decisivo per le sorti dell'accordo: il suo voto sarebbe sufficiente alla coalizione anti-Mercosur per impedirne la ratifica.
alessandra.laterza@unioncamere-europa.eu
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