Il futuro dell’acciaio e dei metalli europei

La Commissione europea ha presentato oggi un nuovo Piano d’azione per l’acciaio e i metalli, con l’obiettivo di rafforzare la competitività, promuovere la decarbonizzazione e salvaguardare il futuro dell’industria siderurgica e metallurgica europea. Il Piano d’azione per l’acciaio e i metalli si inserisce nel quadro del Clean Industrial Deal e del Piano per l’energia a prezzi accessibili, e fa seguito al Dialogo Strategico sull’acciaio del 4 marzo 2025, costituendo il secondo intervento settoriale promosso dalla Commissione dopo il Piano d’azione per l’industria automobilistica.
Con circa 500 siti produttivi in 22 Stati membri, l’industria siderurgica europea contribuisce per circa 80 miliardi di euro al PIL dell’UE e sostiene oltre 2,6 milioni di posti di lavoro. La rilevanza strategica del settore emerge dalla sua centralità in numerose filiere produttive critiche, dall’industria automobilistica alle tecnologie pulite, fino al comparto della difesa, specialmente nell’attuale scenario geopolitico e, di conseguenza, nel quadro di attuazione del nuovo programma ReArm Europe.
Tuttavia, il settore si confronta con diverse criticità: l’aumento dei costi energetici, la concorrenza globale sleale, aggravata da misure distorsive come le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio europei, e l’urgente necessità di investimenti per la decarbonizzazione dei processi produttivi. Per rispondere a queste sfide, il piano introduce sei linee d’intervento prioritarie. Esso mira anzitutto a garantire energia sicura a prezzi accessibili, sostenendo i contratti di acquisto di energia (PPA), l’accesso alla rete elettrica e l’uso di idrogeno rinnovabile. Si intende inoltre prevenire pratiche di greenwashing e rilocalizzazione delle emissioni rafforzando il Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), compresa la sua estensione a nuovi prodotti e l’inclusione di misure antielusione. Un altro obiettivo chiave è la tutela della capacità produttiva europea, attraverso il rafforzamento delle misure di salvaguardia contro la concorrenza sleale e l’introduzione di criteri più rigorosi sull’origine dei prodotti metallici. Parallelamente, verranno incentivati il riciclo e la circolarità dei materiali, con nuovi obiettivi per l’acciaio e l’alluminio riciclati e potenziali misure commerciali sui rottami metallici. Sul fronte della decarbonizzazione, si prevedono investimenti pubblici per 150 milioni di euro nel 2026-27 attraverso il Fondo di ricerca per il carbone e l’acciaio, e fino a 100 miliardi nella fase di scale-up tramite la Banca per la decarbonizzazione industriale.
Infine, saranno attivate politiche del lavoro a sostegno della formazione e dell’occupazione attraverso strumenti dedicati come l’Osservatorio europeo per la transizione equa.
alessandra.laterza@unioncamere-europa.eu
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