Gender Gap digitale: un'opportunità mancata
Negli ultimi anni l'Unione si è impegnata a conseguire gli obiettivi per il decennio digitale, tra i quali il raggiungimento entro il 2030 almeno di 20 milioni di specialisti in tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nell'UE, promuovendo al tempo stesso l'accesso delle donne al settore.
Nel contesto attuale, in cui la tecnologia è sempre più strategica e vi è un crescente bisogno di personale qualificato nelle TIC, le donne restano sottorappresentate.
Per monitorare i progressi compiuti dall'Europa nel colmare il divario digitale di genere, la Commissione pubblica ogni anno il quadro di valutazione "Women in Digital" (WID).
Precedentemente parte del DESI (l'indice di digitalizzazione dell'economia e della società), lo Scoreboard misura l’inclusione delle ragazze e delle donne nelle carriere e nell'imprenditorialità digitali. Lo strumento raccoglie i dati e valuta le performance degli Stati membri secondo tre dimensioni - l’uso di Internet; le competenze degli utenti di Internet; competenze specialistiche e occupazione - sulla base di 13 indicatori. Questi dati, raccolti da Eurostat, dovrebbero essere letti insieme agli indicatori DESI (rivisti nel 2023) e alle relazioni sullo stato del decennio digitale pubblicati ogni anno.
Il WID di quest'anno premia Finlandia, Estonia e Irlanda, con un punteggio della prima classificata di oltre 25 punti percentuali sopra la media europea (54,8%). L’Italia si posiziona al ventiduesimo posto, dopo la Germania, e seguita da Grecia, Slovacchia, Polonia, Bulgaria e Romania.
In attesa del programma della nuova Commissione, gli orientamenti politici di Ursula von der Leyen 2024-2029 annunciano già alcuni impegni della Presidente: una nuova strategia per la parità di genere post 2025, e un maggior supporto per la partecipazione femminile nelle STEM.
chiara.gaffuri@unioncamere-europa.eu
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