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Etichette alimentari: un rebus per imprese e consumatori?

foto etichette alimentari

Alcune lacune nel quadro giuridico europeo lasciano spazio a etichette alimentari fuorvianti. È questa la conclusione cui giunge la Corte dei Conti europea in uno studio recentemente pubblicato che definisce le etichette dell’UE come un labirinto per i consumatori. Le etichette nutrizionali front-of-pack come Nutri-Score, NutrInform Battery e Keyhole non sono armonizzate nell’UE e non esiste un consenso tra le parti interessate su quale sistema di etichettatura utilizzare. Norme standardizzate e una minore frammentazione potrebbero aiutare sia i consumatori che le aziende. Invece, la coesistenza di più schemi nei diversi Stati membri sembra complicare e generare confusione. La fornitura di informazioni alimentari ai consumatori è regolata da diverse fonti. Tra le più rilevanti: il Regolamento generale sulla legislazione alimentare del 2002, il Regolamento sulle dichiarazioni del 2006 e il Regolamento sulle informazioni alimentari ai consumatori del 2011 (Regolamento FIC). L'etichettatura alimentare nell'UE è invece oggetto di una serie di norme ad hoc che stabiliscono requisiti per prodotti alimentari specifici (ad esempio, miele, olio d'oliva, vino, uova). Le lacune normative, le debolezze nel monitoraggio e nei sistemi di controllo, sebbene possano sembrare vantaggiose a breve termine per alcune imprese, possono risultare dannose nel lungo periodo per il sistema produttivo nel suo complesso. Possono innescare la perdita di fiducia da parte dei consumatori. Alcune aziende possono incorrere in sanzioni, procedimenti legali o richiami di prodotti a danno non solo della reputazione, ma a rischio della continuità d’impresa. Si possono generare forme di concorrenza sleale e infine ci si espone, a livello sistemico, al rischio di regolamentazioni più severe. Si pensi alla nuova direttiva 2024/825/U sul Greenwashing che dovrà sanare una situazione di abusi ma che rischia di far sorgere problemi di Greenhushing. Il rapporto speciale della Corte dei Conti guarda al problema unicamente dal lato del consumatore e fornisce una serie di utili raccomandazioni, ma è bene ricordare che anche le imprese sono parte lesa se il quadro giuridico non garantisce consumatori e contemporaneamente imprese.

diana.marcello@unioncamere-europa.eu

 

 

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