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EDITORIALE - Semplificazione amministrativa: un reale cambio di marcia UE?

foto editoriale

La legislatura appena conclusa ci ha lasciato un'eredità ingombrante. Come sottolineato nel rapporto Draghi, nell’UE sono stati approvati nell'ultimo quinquennio ben 13.000 atti, di cui 515 legislativi ordinari, mentre negli USA sono stati promulgati circa 3.500 atti legislativi e approvate solo circa 2.000 risoluzioni a livello federale. L'urgente e drastica riduzione degli oneri burocratici, ormai improcrastinabile, dipende dalla capacità dell'Unione di mantenere il passo con le esigenze di cittadini e soprattutto imprese, in un contesto di sfide globali come la sostenibilità ambientale, la digitalizzazione e i cambiamenti geopolitici.

I buoni propositi della Commissione Von der Leyen II, più volte annunciati in questi mesi, dipenderanno necessariamente da una miglior condivisione con i governi nazionali e da un perfetto funzionamento della complessa gerarchia interna all’Esecutivo europeo: il Commissario per l'attuazione e la semplificazione Dombrovskis, supervisore dei progressi per ridurre gli oneri amministrativi e di rendicontazione, dovrà, come sappiamo, riferire direttamente alla Presidente. Una sfida ambiziosa ma assolutamente necessaria per consentire l’auspicato rilancio dell’Unione, al momento, in grande sofferenza rispetto ai colossi Cina e soprattutto Stati Uniti.

Qualcosa ha cominciato lentamente a muoversi: a novembre von der Leyen ha infatti annunciato l'intenzione di combinare tre importanti atti legislativi in materia di ESG - la Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD), il Regolamento UE sulla tassonomia e la Direttiva sulla due diligence di sostenibilità aziendale (CS3D) - in un unico regolamento. Traspare comunque scetticismo dagli addetti ai lavori: per Eurochambres, ad esempio, la narrativa del passato (“one in one out”, “once only principle, "think small first") sulla riduzione degli oneri amministrativi si è rivelata  più promettente che concreta. Anche in considerazione del fatto che l’obiettivo del 25% di riduzione degli obblighi di rendicontazione da parte delle imprese e delle amministrazioni, stabilito dalla  Commissione nel 2023, riguarda in effetti un aspetto importante ma limitato rispetto al complesso degli oneri regolamentari europei a carico delle imprese.

Il 2025 si aprirà con la pubblicazione di una norma “omnibus” per ridurre le sovrapposizioni normative sul tema della competitività. Quindi il VP responsabile per la prosperità e la strategia industriale, il francese Stéphane Sejourné, presenterà il Rapporto annuale sul mercato unico e la competitività e proporrà una Bussola della competitività. Il negoziato istituzionale è solo agli inizi, ma l’anno prossimo potrebbe già essere decisivo.

 

On. Michl Ebner

Vicepresidente di Eurochambres

Capo Delegazione Unioncamere presso Eurochambres

Presidente della CCIAA di Bolzano

Aggiornato il