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Editoriale - Due report: una prospettiva

BANDIERE DAVANTI AL PALAZZO DEL PARLAMENTO

Con la recente pubblicazione del rapporto Draghi sulla competitività europea, complementare nei contenuti al contributo di Enrico Letta di pochi mesi fa, Consiglio e Commissione hanno a disposizione uno spettro molto ampio di analisi e proposte. Commenti e reazioni non si sono fatti attendere e il dibattito continuerà nelle prossime settimane, in attesa delle audizioni al Parlamento Europeo della nuova Commissione. Sia la strategia sul mercato interno del primo rapporto, sia la vision industriale presentata da Mario Draghi nel secondo, pongono al centro la necessità di mobilizzare a medio-lungo termine ingenti risorse finanziarie. Attraverso l’accelerazione verso un’Unione dei Risparmi e degli Investimenti nel primo caso e attraverso un mix di investimenti privati e fondi comuni europei dall’altro. Due ipotesi comunque divisive, che hanno già visto le reazioni negative di Paesi frugali o maggiormente contrari ad una supervisione dei capitali a livello europeo. Rimane lo stato attuale di una legislazione UE già approvata o in discussione, destinata a regolare la doppia transizione, che impone costi difficilmente sostenibili dal tessuto imprenditoriale e dagli stessi cittadini europei. Se la soluzione a lungo termine rimane ancorata a negoziati complessi dall’esito molto incerto, a cominciare dal prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034, appare sempre più evidente l’unica risposta possibile nel breve periodo: una decisa azione sul versante della regolamentazione già approvata (applicando ove possibile le clausole di revisione) o in discussione (con modifiche sostanziali nei contenuti e tempi di attuazione), al fine di limitarne l’impatto sui destinatari. E per il futuro, come suggerisce il rapporto Draghi, semplificazione regolamentare a tutti i livelli, con l’eliminazione delle sovrapposizioni e delle incoerenze lungo l’intera “catena legislativa”, dando priorità a quei settori economici in cui l’Europa è particolarmente esposta alla concorrenza internazionale. Alle nuove istituzioni europee il compito di guidare i 27 in un percorso che si preannuncia accidentato.

On. Michl Ebner

Vicepresidente di Eurochambres

Capo Delegazione Unioncamere presso Eurochambres

Presidente della CCIAA di Bolzano

Aggiornato il