L'Intervista - Georgi Stoev
- Quali sono le priorità ed i servizi principali della Camera di commercio bulgara?
Essendo la più antica associazione imprenditoriale nel Paese, la Camera di commercio bulgara continua a fornire i propri servizi e il proprio supporto a membri e partner. Il nostro ecosistema si trova ad affrontare sfide crescenti, a causa di conflitti e sfide geopolitiche, cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento. Il rapido sviluppo delle nuove tecnologie reca con sé nuove opportunità insieme a potenziali rischi. Queste sfide inaspettate ci hanno consentito di aprire nuovi orizzonti in merito ai nostri sforzi a favore della cooperazione internazionale e dell’integrazione per rafforzare la competitività delle nostre PMI, confidando che i nostri membri trasformino i rischi in opportunità al fine da stimolare gli investimenti e favorire la crescita economica.
Il “BCCI - Centro di formazione professionale, traduzioni, consulenze e servizi aziendali” ha un contratto con il Ministero degli Affari Esteri per la fornitura di traduzioni ufficiali. I traduttori autorizzati sono più di 100: un team di professionisti che lavora nel totale rispetto della riservatezza occupandosi di fornire traduzioni di alta qualità in vari settori: economia, diritto, ingegneria, medicina, ecc.
Grazie ai servizi di traduzione, abbiamo dato vita a un articolato servizio di assistenza ai nostri clienti. Eseguiamo tutti i tipi di certificazione preliminare di documenti privati e aziendali, di traduzione, di autenticazione presso il Dipartimento Consolare del Ministero degli Affari Esteri, di restituzione dei documenti certificati di persona o per posta, inclusa quella elettronica, nel paese o all'estero, secondo le esigenze dei clienti.
- Siete molto attivi in Giappone e nel sud-est asiatico. Quali sono le principali opportunità per l’UE in questi paesi?
Riguardo alla nostra collaborazione di lunga data con paesi come Giappone, Cina, Sud Corea e altri paesi del sud-est asiatico, siamo riusciti ad attrarre investimenti da questi paesi e le PMI di entrambe le parti hanno sviluppato negli anni diversi progetti congiunti di successo nei campi di fusione dell'acciaio, della costruzione di macchinari pesanti, dei componenti automobilistici, delle industrie alimentari e del turismo.
L’Accordo di Libero Scambio ha creato basi solide per la cooperazione tra l'UE e la Repubblica di Corea, così come l'accordo di partenariato digitale che incoraggia la cooperazione nella produzione di semiconduttori, di cyber sicurezza, intelligenza artificiale, piattaforme, dati e competenze.
Undici compagnie coreane specializzate nei settori della profumeria e della cosmetica, delle apparecchiature mediche, dell’industria leggera, dei beni di consumo, dell’agricoltura, dell’industria alimentare e delle bevande e delle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) hanno svolto 80 incontri con aziende bulgare interessate a investire in Corea con il paese.
Il programma europeo “Business Hub UE-Giappone e Repubblica di Corea” è stato presentato in Bulgaria per la penetrazione in entrambi i mercati; il programma mira a finanziare le PMI, appartenenti a tre aree chiave: il settore verde e l'ecologia, il digitale e il settore sanitario, comprese le attrezzature sanitarie e mediche.
Come stabilito dal programma, dieci missioni imprenditoriali in Giappone e dieci in Corea del Sud saranno organizzate entro un periodo di 4 anni. Ad ogni missione parteciperanno 50 PMI dell’Unione Europea. Il periodo di implementazione del programma va dal al 2024 e al 2027.
- Come si posizione la Bulgaria in termini di competitività a livello mondiale?
I nostri valori e la rule of law sono il nostro punto di riferimento, sia dentro che fuori dall’UE. Incoraggiamo i nostri membri a rafforzare le basi per una competitività a lungo termine e a contribuire al miglioramento del benessere economico e sociale della nostra società.
La Banca Mondiale ha pubblicato la sua classifica annuale chiamata “Business Ready”, basata sull'indagine aggiornata dello stato di salute delle imprese di 50 paesi del mondo. Il profilo economico bulgaro riporta che il paese “consente le attività di imprese nazionali e straniere con restrizioni minime, fornendo informazioni trasparenti come requisiti di connessione, di tariffe, di meccanismi di reclamo per l'acqua e l'elettricità, e non ha molte restrizioni sul commercio digitale”. La Bulgaria ha ottenuto i punteggi più alti per quanto riguarda gli investimenti esteri nel territorio nazionale, i servizi di pubblica utilità e il commercio internazionale.
Abbiamo ottenuto i punteggi più bassi in materia di fiscalità, concorrenza di mercato e insolvenza delle imprese. In queste aree, l'economia non richiede il feedback dei contribuenti sulle riforme e sulle procedure fiscali, manca di un meccanismo di controllo normativo per le imprese statali in ambito di concorrenza e non prevede procedure di insolvenza specifiche per le micro e le piccole imprese.
- Come membro della Sezione Relazioni Esterne (REX) del CESE, qual è la sua posizione sull’attuale politica dell’UE sul commercio internazionale? Dove si dovrà focalizzare la strategia dell'UE nei prossimi anni?
Come ci insegnano le esperienze passate, non dovremmo permettere l’indebolimento del Mercato Unico EU e i nostri mercati aperti. Il CESE sottolinea l’importanza del ruolo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio all’ONU e la realizzazione di politiche di commercio internazionale ambiziose, aperte e sostenibili che permettano accordi di commerciali equo solidali, aprano i mercati dei paesi terzi alle aziende dell’UE, difendano gli interessi dell’Unione, costruiscano catene di valore resilienti e efficaci, sviluppino e garantiscano un equo livello di competitività e creino nuove opportunità di accesso a nuovi mercati. In un’economia sempre più basata sulla conoscenza e sui dati e in un mercato globale e competitivo, la promozione dell'innovazione e di un ambiente favorevole alle imprese consentirà di sfruttare talenti e di attrarre gli investimenti.
g.stoev@bcci.bg
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