Unioncamere - Il Covid interrompe la crescita di imprese femminili: a fine 2020 sono 4mila in meno rispetto al 2019
La crisi si fa sentire anche sulle imprese femminili, interrompendone la rincorsa che andava avanti da sei anni. A fine 2020, infatti, l’Osservatorio dell’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere registra un calo dello 0,29%, pari a quasi 4mila attività in meno rispetto al 2019. Una perdita contenuta, quindi, tutta concentrata al Centro Nord (il Mezzogiorno segna infatti un +0,26%), che interrompe però una crescita costante dal 2014. Le imprese guidate da donne sono un milione e 336mila. Scende, seppur di poco, anche il loro peso sul totale del sistema produttivo nazionale: ora è pari al 21,98%, a fronte del 22% del 2019. I dati di fine 2020 mostrano però che la gestione dell’emergenza sanitaria ha prodotto una battuta d’arresto soprattutto sulle imprenditrici giovani. Sebbene il tessuto produttivo femminile resti comunque mediamente “più giovane” di quello maschile, le aziende guidate da donne di meno di 35 anni di età hanno ridotto lievemente il proprio peso sulla componente imprenditoriale femminile. Le attuali 154mila attività di giovani donne sono, infatti, l’11,52% del totale, mentre nel 2019 erano il 12,02%.
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