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Presentato a Mantova il rapporto “Coesione è competizione” di Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo e Unioncamere

coesione è competizione

La coesione, cioè l’attenzione ai rapporti, alla costruzione di relazioni con gli stakeholders basati sulla fiducia fa bene alle imprese ma fa bene anche ai territori". “Le imprese coesive fatturano, assumono ed esportano di più. E per il 2024 hanno previsioni più positive: il 34% prevede aumenti di fatturato (contro il 25% delle altre imprese); il 25% ha in programma nuove assunzioni (contro il 16%); il 27% si attende un aumento dell’export (contro il 21%). Tra
l’altro, i due terzi delle imprese coesive puntano con decisione sul made in Italy (contro il 48% delle altre), scommettendo su qualità dei prodotti, legami con il territorio e valorizzazione del brand. La maggior presenza di imprese coesive ha un effetto positivo anche sui territori: ad esempio, in termini di benessere più diffuso, nelle province più coesive il valore aggiunto procapite è di 34mila euro (contro 26mila delle altre)
”.

E' quanto ha sottolineato Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, presentando il rapporto “Coesione è competizione”, nel corso del Seminario estivo 2024 promosso dalla Fondazione Symbola e Unioncamere, in programma a Mantova fino al 29 giugno. 

Il rapporto di Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo e Unioncamere realizzato in collaborazione con AICCON, Ipsos e Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, analizza e racconta i fattori più significativi della competitività del nostro Paese, con particolare attenzione verso gli aspetti che non vengono colti dagli indicatori economici più diffusi, sottolineando l’importanza della collaborazione per le imprese. La coesione migliora il legame e il radicamento nelle comunità e nei territori, accresce il senso di appartenenza e soddisfazione di vita dei dipendenti, il coinvolgimento e il dialogo con i clienti. Le imprese coesive di ottengono risultati migliori rispetto alle imprese che non lo sono. Ciò vale sia per le dinamiche di fatturato (per il 2024 sono il 34% le imprese coesive che stimano aumenti di fatturato rispetto al 2023, contro il 25% delle altre), che per l’occupazione (25% di indicazioni di incremento nel 2024 rispetto al 16% delle altre imprese) e le esportazioni (27% contro 21%). Le imprese coesive prevedono anche una crescita nel 2024 delle quantità prodotta (nel 30% dei casi contro il 22% delle non coesive). E questi andamenti distintivi si confermano anche per le previsioni 2025 per tutti e quattro i parametri considerati.

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