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Le medie imprese performano meglio rispetto al pre-Covid. Le incertezze frenano le attese: -1,2% il fatturato nel 2024, ma l’alta gamma continua a correre (+1,8%)

Presentazione rapporto Medie imprese


Un’impresa su due chiede all’UE sicurezza energetica. L’82,6% investe in digitale, il 37,9% punterà sull’IA entro il 2026

Sprint delle medie imprese, punta di diamante della manifattura italiana. Tra il 2019 e il 2021, ovvero rispetto al periodo pre-Covid, hanno registrato un aumento medio del 5,6% del fatturato (contro il +4% del resto delle manifatturiere), del 4,6% delle esportazioni (contro il +4,2%) e dell’1,1% della forza lavoro (contro il +0,01%). Nel 2022 la crescita è proseguita a conferma di un trend che dura da 27 anni. Esse sono già avanti sul cammino della transizione digitale: l’82,6% ha investito o investirà dal 2021 al 2026 in tecnologie 4.0 e il 37,9% adotterà l’intelligenza artificiale nei prossimi tre anni, soprattutto per migliorare l’efficienza interna; mentre il 69,6% ha investito o investirà in green nel periodo considerato. Stiamo parlando di eccellenze del made in Italy alle prese con un contesto competitivo oggi particolarmente sfidante: dopo un 2023 all’insegna della stabilità (+0,1% le vendite), per quest’anno le attese sono di un calo dell’1,2%.

Alcune medie imprese rimangono ottimiste: quelle che operano nell’alta gamma – ovvero il 37,1% del totale – stimano una crescita delle vendite nell’ordine dell’1,8% in linea con il 2023. Mismatch tra domanda e offerta di lavoro, riduzione dei margini, competizione sui prezzi, approvvigionamento delle materie prime sono tra le principali difficoltà lamentate dalle imprese. Anche per questo una media impresa su due chiede all’Unione europea di garantire la sicurezza energetica. È quanto emerge nel XXIII Rapporto sulle medie imprese industriali italiane e nel report “La competitività delle medie imprese tra percezione dei rischi e strategie di innovazione” realizzati dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere e presentati oggi a Modena.

Si tratta di una realtà produttiva composta nel 2022 da poco più di 4.000 imprese che da sole rappresentano il 16% del fatturato dell’industria manifatturiera italiana, il 15% del suo valore aggiunto, il 14% delle esportazioni e il 13% degli occupati totali. Tutta la documentazione è disponibile per il download sui siti:

www.areastudimediobanca.com
www.unioncamere.gov.it 
www.tagliacarne.it

 

 

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