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Guerra e caro energia frenano la vitalitá delle imprese

Imprese meccaniche

 

Tra giugno e settembre il saldo tra aperture e chiusure si ferma a +13mila unità. Rispetto al 2021 in aumento le chiusure (+13%), in calo le aperture (-6%)

 

Guerra e caro energia frenano la vitalità del sistema produttivo. La forte crescita delle chiusure d'impresa e il rallentamento delle iscrizioni hanno determinato, nel terzo trimestre dell’anno, un saldo di sole 13.330 unità in più rispetto alla fine di giugno (contro i 22.258 dello stesso periodo del 2021), uno dei più bassi degli ultimi dieci anni. Il dato è emerso all'Assemblea di Unioncamere, in corso a Padova. Come detto, il bilancio del trimestre è il risultato del rallentamento delle iscrizioni, in calo del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, e del forte rimbalzo delle cessazioni (il 13,3% in più rispetto all’estate dello scorso anno), cresciute sensibilmente dopo la brusca frenata del biennio della pandemia.

Complessivamente, al 30 settembre la base imprenditoriale del Paese può contare su 6.050.847 imprese, lo 0,22% in più rispetto alla fine di giugno di quest’anno (nel corrispondente trimestre del 2021 l’incremento trimestrale si era attestato a +0,36%).

La contrazione nella vitalità del sistema delle imprese - rivela Movimprese, l’analisi trimestrale sull’evoluzione del tessuto imprenditoriale condotta da Unioncamere e InfoCamere - ha interessato tutte le forme giuridiche, tutte le regioni e quasi tutti i settori di attività economica, ad eccezione della fornitura di energia (tutti i dati sono disponibili all’indirizzo www.infocamere.it/Movimprese).

 

 

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