Con la Convenzione di Vienna, meno barriere all’export per l’oreficeria Made in Italy
Minori oneri e barriere all’esportazione per le 9mila imprese italiane del settore orafo. A partire dal 15 dicembre, grazie all’adesione del nostro Paese alla Convenzione di Vienna, la delicata fase di controllo e di marchiatura degli oggetti in metalli preziosi verrà effettuata direttamente in Italia dai tre Uffici del saggio situati presso le Camere di commercio dei distretti del settore: Alessandria-Asti, Arezzo-Siena e Vicenza. Questo consentirà alle imprese una più agevole presenza sui mercati esteri, permetterà loro di sviluppare nuovi canali distributivi rivolti direttamente al retail e di mettere in campo azioni promozionali della gioielleria “made in Italy”.
La Convenzione di Vienna, sottoscritta dall’Italia con la legge 15 maggio 2023, n. 55, prevede che un “marchio comune di controllo” venga apposto da enti di controllo indipendenti (Uffici del saggio), dopo avere verificato la corrispondenza dei prodotti a precisi standard tecnici. Poiché tale marchio certifica la conformità degli oggetti che lo recano, gli Stati aderenti ne consentono la libera immissione sul proprio mercato senza richiedere ulteriori controlli o marchiature.
Aggiornato il