PORDENONE-UDINE - Al via oggi Open Dialogues, il forum della Camera di commercio
L’Europa? Ha un grande potenziale e deve essere in grado di dare il suo contributo e le risposte a una situazione globale complessa come non lo era da decenni. E se ha pure dato prove di compattezza (come sulle sanzioni alla Russia), resta disunita su molte partite e necessita invece di una politica economica armonica, che non sia solo eccesso regolatorio, ma sia visione industriale, dell’occupazione, sociale. Un’Europa che deve recuperare il gap tecnologico con gli Stati Uniti, specie sulla partita dell’intelligenza artificiale, e in cui ogni Paese può agire assieme agli altri, non in modo dissonante, ma ciascun con le sue specificità: l’Italia per esempio ha una proiezione navale come nessun altro e ha la capacità di fare da ponte verso un mondo mediterraneo che, dopo anni di politiche proiettate dal nord Europa, è tornato centrale. Nelle grandi partite in atto, dalle relazioni Russia-Cina al canale di Suez e all’Iran, è fondamentale poi l’impegno corale dei Paesi europei per fare in modo che la Germania non imploda in questo momento delicato per la sua economia, in quanto resta centrale non solo per l’Italia e Fvg, ma per tutto l’asse che dal mediterraneo e dall’Adriatico, con il nodo cruciale del porto di Trieste, si estende a Nord.
Con il primo panel che ha avuto come protagonisti Arduino Paniccia (Asce), Germano Dottori (Limes), Serena Giusti (Ispi e Sant’Anna Sssa), Florence Gaub (Nato Defense College) e Hongda Fan (University of California Berkeley in videomessaggio), è entrato subito al centro delle grandi questioni internazionali Open Dialogues for the Future 2024, confronto a più voci sui temi caldi della geopolitica e della geoeconomia, che oggi (giovedì 7) e domani coinvolgerà in quattro sedi nel cuore di Udine una trentina fra analisti ed esperti internazionali, autorità, docenti e imprenditori, per capire meglio che cosa sta accadendo nel mondo e quali sono (e saranno) i riflessi sulla nostra realtà. L’evento è voluto e organizzato dalla Camera di commercio Pordenone-Udine in collaborazione con The European House – Ambrosetti ed è coordinato dal giornalista e saggista Federico Rampini in qualità di direttore scientifico. Il forum gode del sostegno della Regione Fvg, del Comune di Udine e della Fondazione Friuli, e del patrocinio del ministero delle Imprese e made in Italy e Unioncamere. «Queste istituzioni ci accompagnano e ci aiutano ad affermare Udine e il Fvg come luogo ideale di dialogo, proiezione internazionale e futuro, riempiendo di significati la strategica posizione in cui si trova la nostra regione e che le conferisce la propensione a un ruolo importante nello scenario europeo e globale», ha evidenziato in apertura in Sala Valduga il “padrone di casa”, il presidente Giovanni Da Pozzo, ricordando come Odff sia la naturale prosecuzione del percorso Friuli Future Forum con cui l’ente camerale si è concentrato sugli scenari futuri fin dal 2010.
Assieme a Da Pozzo a portare i saluti c’erano anche il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni e l’assessore regionale alle attività produttive Sergio Emidio Bini ed è quindi stato trasmesso il videomessaggio del presidente Fvg Massimiliano Fedriga.
Open Dialogues prosegue con i panel sulla Germania questo pomeriggio in Fondazione Friuli alle 14.30. L’evento si può seguire in live stream e in differita su www.opendialogues.eu/diretta.
Leggi il programma e iscriviti su www.opendialogues.eu!
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