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Fonderia Artistica Battaglia Srl

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Forma Giuridica
S.r.l.
Camera di Commercio
CCIAA Milano-Monza-Brianza-Lodi
Settore
Industria
Sito web
www.fonderiabattaglia.com
Email Impresa
info@fonderiabattaglia.com

Sede

Indirizzo
via Stilicone n. 10
Cap
20154
Comune
Milano
Provincia
Milano

Informazioni storiche

Attività Storica
Fonderia artistica
Provincia Sede Storica
Non specificata
Data dichiarata avvio attività
1913
Descrizione Attività storica

Fusione di metalli ferrosi e non ferrosi per creazioni artistiche.

Profilo storico

È nel 1913 che tre soci, Ercole Battaglia (ex capofonderia della Necchi), Giulio Pogliani (formatore) e Riccardo Frigerio (cesellatore) danno vita alla “Fonderia Artistica Battaglia, Pogliani e Frigerio”. I tre soci mettendosi in proprio dopo anni d’attività in altre fonderie artistiche, possono sfruttare l’esperienza acquisita ottenendo il favore di molti nobili artisti dell’epoca. Dopo soli pochi mesi di lavoro, scoppia la guerra; due dei soci sono richiamati alle armi ma subito esonerati per le specifiche competenze e messi a capo di una fonderia industriale. Sono anni duri ma il lavoro continua: di giorno alla fonderia industriale, la notte a Battaglia. Nel frattempo, dall’America, mentre la guerra volge al termine, la nostalgia del vecchio mestiere di fonditore d’arte riporta in patria il fratello di Ercole Battaglia, Vittorio, il cui ritorno segna l’inizio della ripresa. Francesco Vecchi si unisce poi come nuovo socio e la fonderia acquista il terreno e la fabbrica di via Gran San Bernardo n. 13. Nel 1935 il commissariato generale per le “Onoranze ai caduti in guerra” diretto dal generale Ugo Cei e dal Colonnello Soddu, affida alla fonderia l’esecuzione dei bronzi da collocare nei cimiteri di guerra: Montegrappa (1935), Timavo (1937), Caporetto e Redipuglia (1938) progettati da Castiglioni e da Giovanni Greppi. La guerra avanza nuovamente. Muore il socio Vecchi e i figli dei soci fondatori, Giovanni Frigerio e Sergio Pogliani, da sempre in Battaglia, partono per il servizio militare mentre lo scultore Libero Frizzi, già dal 1922 ritoccatore di cere, entra a far parte della società, e con lui un’aria di rinnovamento che porterà anche alla costruzione di nuovi e più ampi locali. Sono questi gli anni in cui “la centralità della forma plastico-scultorea si apre all’ambiente circostante” quando Lucio Fontana reinventa la terza dimensione dando la possibilità alla tela e alla scultura stessa di essere penetrate dall’ambiente. Il primo lavoro fuso nella nuova sede di via Stilicone è nel solco della continuità; si può finalmente portare a termine la maestosa porta di bronzo del Duomo di Milano, progettata da Castiglioni e costruita dall’impresa Cappellini per conto della Veneranda Fabbrica Duomo già prima dell’inizio del conflitto. Durante la guerra e fino al 1969 si sviluppa ulteriormente il ramo di fonderia industriale (a presso-fusione, a conchiglia e a sabbia), dove si producono anche i carter per le mitiche Vespe. Giovanni Frigerio, dal 1957 al 1971 direttore tecnico della fonderia, si specializza nella progettazione di strutture d’acciaio e per molti anni sarà l’ingegnere delle sculture di Arnaldo Pomodoro. Più di quaranta erano gli operai che lavoravano in fonderia, all’epoca anche casa editrice per le opere di sua produzione. Negli anni ’60 la fonderia è fucina di opere destinate a diventare grandi simboli, come i Cavalli della Rai del 1961, o a rivestire un ruolo eterno nella vita spirituale di molte persone. Per l’importanza del lavoro svolto riceve nel 1961 l’Ambrogino d’Oro, prestigioso premio conferito a quanti si sono distinti dando lustro alla città di Milano. Con gli anni il ruolo progressivamente più rilevante che sono andate ad assumere le gallerie, sostituendo i musei come propulsori di nuove tendenze, si è felicemente incontrato con la vita della fonderia. La collaborazione con importanti artisti ha portato a fondere opere di grande valore come i multipli di Francesco Messina o i lavori di Pier Giorgio Colombara, Paolo Delle Monache, Giovanni Bruno, Giacomo Manzù e Giuliano Vangi, mentre recentemente è stata l’amicizia con Giancarlo Pedrazzini della “Fabbrica Eos” a portare alla fonderia il respiro del nuovo millennio con Giovanni Sesia, Enzo Fiore, Dario Goldaniga, David Reimondo, Gaetano Fracassio e Corrado Levi. La storia di Battaglia s’intreccia alla storia della città di Milano, “ripercorre l’arco della scultura italiana del novecento” in un luogo, la fonderia, che un processo creativo costantemente in atto rende immune dallo scorrere del tempo.

Immagini

La Fonderia nella sede di via Gran Sanbernardo al 13 (1913)
Trasporto del "Genio italico" nel 1937
Il cavallo della Rai di Francesco Messina insieme alle maestranze e agli artisti della Fonderia Battaglia (1966)