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Van Den Borre Giardini Srl

Logo Impresa assente
Forma Giuridica
S.r.l.
Camera di Commercio
CCIAA Treviso-Belluno
Settore
Agricoltura
Sito web
www.vandenborre.it
Email Impresa
info@vandenborre.it

Sede

Indirizzo
via G. Boccaccio n. 1
Cap
31050
Comune
Ponzano Veneto
Provincia
Treviso

Informazioni storiche

Attività Storica
Manutenzione giardini e parchi
Cap Sede Storica
0
Provincia Sede Storica
Non specificata
Data dichiarata avvio attività
1854
Descrizione Attività storica

Costruzione e manutenzione di parchi e giardini e aree verdi.

Profilo storico

Già diplomato nella R. Scuola di Agricoltura e Botanica di Gand, sua città natale, e poi allievo del celebre Stab. di Ambrogio Verschaffelt (stabilimento approvato dalle famiglie reali del Belgio), Francesco van Den Borre era venuto in Italia nel 1854 con il suo collega Augusto Cornelis per incarico del medesimo Stabilimento, per costruire il primo giardino del sen. Jacopo Cabianca "Alla Longa" ed il secondo quello della contessa Salvi di Albettone. Si stabilì poi nel 1859 a Preganziol nella stessa Villa Palazzi di cui, assieme all'architetto Negrin, vigilò sullo sviluppo del grandioso parco e ne diresse la coltivazione delle vaste serre popolate da parecchie centinaia di varietà di piante esotiche. Nel frattempo nel 1860 aveva fondato per proprio conto a Preganziol (TV) un vivaio di piante utile all'agricoltura da frutto e per giardini. L'architetto Negrin si servirà da lui per la scelta delle piante da inserire nei suoi vari lavori. Divenne inoltre curatore del parco di Villa Valier, coltivando nelle serre diverse varietà di orchidee. Partecipò a diverse esposizioni ottenendo numerosi premi, ma fu anche nelle commissioni all'Esposizione di Torino 1889, Verona 1892, Venezia 1894, Padova 1894, Gand 1874, Udine 1903. Giovanissimo, dopo la morte del padre Francesco, Ilario si trovò a dirigere una azienda in fase di crescita. Furono anni di feconda attività. La ditta fu presente alle più importanti mostre ortofloricole ed i premi ottenuti testimoniavano il livello di produzione raggiunto. La Prima guerra mondiale provocò danni gravissimi agli impianti, ai fabbricati ed ai vivai ripetutamente colpiti a causa la vicinanza alla stazione ferroviaria, dalle bombe aeree e dai grossi calibri dell'artiglieria austriaca piazzati sulla sponda sinistra del Piave. Dopo la vittoria Ilario Van Den Borre, con ammirevole costanza, restaurò i fabbricati, ripopolò i vivai e rinnovò i servizi. Lo Stabilimento d'orticoltura Francesco Van Den Borre riprese l'interrotta attività e a far fronte alla concorrenza di altri che non avevano subito alcun danno dalla guerra. Pochi anni dopo giunse anche ad estendere le colture e a presentare alla sempre più numerosa clientela nuove varietà di Dahlie e di Crisantemi, ottenute per abilità e paziente lavoro del fratello Aldo, il giardiniere, poeta della famiglia Van Den Borre, stimato e onorato dall'amicizia con Gabriele d'Annunzio. Nel 1920 si propose al mercato con la più vasta coltivazione di Magnolie della penisola (catalogo Autunno 1921). La Seconda guerra mondiale distrusse nuovamente la sede ed i vivai furono completamente bruciati. Alla fine della guerra iniziò nuovamente la ricostruzione con i soli propri mezzi, ma con un vasto e pratico piano che si realizzò in lunghi anni, pur permettendo all'azienda di funzionare ed anche di estendere le colture. Sorsero nuove serre moderne con annessi laboratori, capannoni e uffici e fabbricati industriali ed i vivai raggiunsero i settanta ettari di coltivazione. Gilberto continuò da esperto vivaista la tradizione di famiglia iniziata dal nonno Francesco nel 1860, ed assieme allo zio Ilario, iniziò a ricostruire dopo la Seconda guerra mondiale lo stabilimento d’orticoltura che era stato raso al suolo. Fu sua l’idea di far nascere, per supplire le forti richieste di esigenze forestali da parte di enti statali e parastatali, un vivaio di oltre 30 ettari per piantine forestali da rimboschimento, per piante adatte per frangiventi marini, rinsaldamento dune, moltiplicazione delle nuove qualità di Pioppo hybrido Euroamericano (Cloni). Inoltre rivoluzionò la sistemazione di scarpate, ed il recupero e inserimento nell’ambiente di cave, discariche, piste da sci, autostrade, ecc. mediante piantagioni ed inerbimenti introducendo la semina tramite il sistema brevettato "Schiechteln", ora conosciuto come sistema nero-verde. Con la collaborazione dell’INRA (Istituto Nazionale per le Ricerche Agronomiche) in Francia e dell’INPL (Istituto per le Piante da Legno di Torino) introdusse e diffuse la tartuficoltura in Italia. Oggi nell’azienda opera Francesco Van Den Borre con la collaborazione del figlio Nicola sempre sotto l’impronta della correttezza e della serietà professionale, continuando un’attività rimasta inalterata da decenni.

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