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Mtf Manifattura Tessile di Follina Srl (Lanificio Paoletti)

Logo Impresa assente
Forma Giuridica
S.r.l.
Camera di Commercio
CCIAA Treviso-Belluno
Settore
Industria
Sito web
https://www.lanificiopaoletti.it/
Email Impresa
info@lanificiopaoletti.it

Sede

Indirizzo
Via Cartiera 2
Cap
31051
Comune
Follina
Provincia
Treviso

Informazioni storiche

Attività Storica
Lanificio
Cap Sede Storica
0
Provincia Sede Storica
Non specificata
Data dichiarata avvio attività
1795
Descrizione Attività storica

Manifattura di filati e tessuti in lana cardata.

Profilo storico

Lanificio Paoletti è una storica manifattura tessile specializzata nella creazione e produzione di tessuti in pura lana cardata a ciclo completo. Fu fondato nel 1795 e da dieci generazioni è guidato della famiglia Paoletti. Tessitori di panni pregiati, originari di Miane, i Paoletti giunsero a Follina al termine del diciottesimo secolo e avviarono qui il proprio lanificio sfruttando la forza motrice del fiume per l'andamento dei filatoi e dei folloni, e affidando la tessitura a domicilio. Le difficoltà di commercio, causate dalle guerre d'indipendenza italiane, misero in crisi il distretto laniero follinese. Con gli anni la meccanizzazione dell'intera filiera produttiva, lo sviluppo di tecniche di finissaggio a vapore e l'introduzione di officine interne allo stabilimento per la costruzione e la manutenzione degli attrezzi di lavorazione, permisero al Lanificio un'espansione produttiva. Tra i fondatori della Società di Mutuo Soccorso degli Operai formata a Follina nel 1865, Antonio Paoletti fu firmatario nel 1877 dello Statuto costitutivo dell'Associazione dell'Industria Laniera Italiana. Nell'autunno 1917 i registri contabili annotavano l'interruzione dell'attività a seguito dell'invasione austroungarica dopo la disfatta di Caporetto. La famiglia Paoletti assieme alle sue maestranze si rifugiò a Biella, dove acquistò una filatura in disuso riavviando la produzione di filati fino al momento del ritorno e della faticosa ricostruzione, nel 1919. L'inserimento in azienda di un disegnatore tessile nato e formato nel distretto laniero spagnolo di Terrassa introdusse l'impiego sperimentale di filati ritorti che abbinavano la lana ad altre fibre naturali, con effetti armaturati che rendevano le superfici irregolari e complesse, in linea con le novità francesi. Inoltre, Giovanni Paoletti si appassionò alle tecniche di tintura della lana in fiocco e favorì lo sviluppo di nuove varianti di colori mélange. Specializzato nella manifattura di panni e coperte, durante il secondo conflitto mondiale il lanificio fu impiegato nelle forniture militari, consentendo agli operai l'esonero dagli obblighi di leva e sottraendo centinaia di giovani ai pericoli del fronte. Negli anni ’60 il Lanificio brevettò tessuti di qualità certificata in pura lana e fibre nobili come mohair, alpaca, cachemire e cammello, rivolti ai mercati d'Oltralpe. Qualche anno dopo il Comitato Moda invitò il Lanificio Paoletti a partecipare a una serie di convegni con gli stilisti artefici dell'Italian style collaborando alla previsione delle tendenze tessuti, linee e colori. I periodici dedicati al guardaroba maschile, come l'italiano Arbiter e l'internazionale Sir, pubblicizzarono la qualità dei tessuti del lanificio. Con gli anni ’80 gli aspetti sportivi e robusti delle lane Paoletti ispirarono i capispalla delle linee di abbigliamento urbano. Entrò nel lanificio la prima disegnatrice tessile formata al telaio manuale, aumentando la complessità della progettazione e l'espressività del colore, rivolti a una moda femminile. Le stratificazioni architettoniche dello storico complesso industriale testimoniano un'evoluzione che ha coinvolto e mantenuto in vita tutte le fasi del ciclo di produzione, valorizzando un know how trasmesso di generazione in generazione, dal 1795. La riscoperta dell’archivio storico aziendale del Lanificio Paoletti è oggi fonte creativa di sviluppo e innovazione.

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