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Cartiere Paolo Pigna Spa

Logo Impresa assente
Forma Giuridica
Soc. per azioni
Camera di Commercio
CCIAA Bergamo
Settore
Industria
Sito web
www.pigna.it
Email Impresa
info@pigna.it

Sede

Indirizzo
via Daniele Pesenti n. 1
Cap
24022
Comune
Alzano Lombardo
Provincia
Bergamo

Informazioni storiche

Attività Storica
Cartiera
Indirizzo Sede Storica
via Daniele Pesenti n. 1
Cap Sede Storica
24022
Comune Sede Storica
Alzano Lombardo
Provincia Sede Storica
Bergamo
Data dichiarata avvio attività
1839
Descrizione Attività storica

Produzione e commercio di carta.

Profilo storico

Fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, la provincia bergamasca contava numerose cartiere, produttrici di carta di uso comune, ma anche destinata ad opere di grande pregio. Con l’Ottocento le “cartare” – così erano chiamati questi stabilimenti dalla comunità alzanese – diminuirono e verso la metà del secolo ne rimasero solamente nove, di cui ben quattro con sede ad Alzano Maggiore. Il 30 aprile 1839 l’ingegnere Paolo Pigna, insieme a Tommaso Pastori, firmando l'Atto costitutivo fondarono le “Cartiere Paolo Pigna”, società per la fabbricazione di carta con socia accomandante la ditta Turati e Radice. Nel 1850 Paolo Pigna creò il nucleo originario della propria cartiera ad Alzano Maggiore, nell’area occupata da un mulino destinato alla molitura dei cereali, che da quel momento divenne la sede principale della ditta. E sempre ad Alzano Lombardo nel 1860 venne installata la prima macchina a ciclo continuo attiva in Italia per la produzione di carta. La percezione che fosse ormai giunto il momento di avviare un processo di meccanizzazione dei processi produttivi, ammodernando gli antiquati metodi di produzione manuale, determinò la fortuna di Pigna che, assorbendo le cartiere Ghisalberti, Milesi e Sonzogni, diede origine nel 1870 alla società in accomandita semplice con ragione sociale “Cartiere Paolo Pigna”. Nello stesso anno, Cartiere Paolo Pigna si aggiudicò la medaglia d’argento per la sezione «Carta e cartoleria – Cuoi e pelli» all’Esposizione industriale bergamasca «per la bella e buona qualità della sua carta a macchina, tanto colorata che non colorata». Incoraggiata dai successi, la società continuò a svilupparsi, installando nel 1875 la prima macchina a ciclo continuo azionata da turbine idrauliche – anziché da ruote – con una crescita produttiva pari a 25 quintali di carta al giorno. A seguito della morte di Carillo Pigna, figlio del fondatore, la società venne ereditata dalla figlia Giuseppina Pigna insieme al marito Daniele Pesenti. Nel giro di pochi anni anche la Cartiera Pesenti venne assorbita dalla Cartiere Pigna che diventò un enorme complesso industriale in grado di produrre ogni varietà di carta. E nel 1881 si aggiudicò un’altra medaglia d’argento all’Esposizione Industriale Italiana di Milano, superata solo dalla cartiera Milani di Fabriano, dalla Cartiera Binda di Milano e dalla Cartiera Italiana di Torino. Dopo un periodo di crisi durante la Prima guerra mondiale, Cartiere Pigna recuperò la propria competitività grazie all’introduzione nel 1929 di un moderno impianto cartotecnico, destinato all’allestimento della carta ottenuta dalla lavorazione della pasta di legno e alla confezione di svariati prodotti di uso quotidiano, quali carte da lettere, buste, notes, registri e quaderni ma anche coriandoli e stelle filanti. Il nuovo impianto diede impulso decisivo a un’attività che ancora oggi caratterizza l’azienda sul mercato nazionale e internazionale: la produzione dei quaderni scolastici. Durante la Seconda guerra mondiale, le attività produttive non si fermano, coinvolgendo soprattutto le donne e conquistando nuove quote di mercato. In questo periodo, Pigna si confrontò con la necessità di ridefinire le proprie strategie editoriali e commerciali, ad esempio scegliendo soggetti neutri per le copertine dei quaderni (quali paesaggi e monumenti). A partire dagli anni Cinquanta, Pigna pose l’attenzione sulle copertine dei quaderni, che rispecchiavano lo spirito del periodo (il Sogno Americano) e facevano riferimento alla letteratura giovanile dei grandi classici. Per la prima volta, la produzione si articolò in fasce d’età (immagini di fiabe per bambini, di fumetti e sport per adolescenti) e, più in generale, in consumatori differenziati – includendo tematiche di evasione e intrattenimento. Una certa fortuna riscossero anche le copertine dedicate a “la natura e le sue meraviglie”, tratte dai documentari di divulgazione scientifica americani, destinati a colpire l’immaginario giovanile.

Immagini

La firma dell'Ing. Paolo Pigna sull'atto costitutivo della società, 1839
Lo stabilimento, 1920