La storia dell'impresa ha inizio nel 1846 quando Paolo Capanni avviò la sua attività di fonditore ambulante di campane. Aveva appreso i segreti di questa professione da un suo compaesano fabbro che operava a Monteduro di Castelnovo ne' Monti lungo la strada per il passo del Cerreto e La Spezia. A lui, negli anni seguenti, si aggiunsero i cinque figli - Enrico, Emilio, Giovanni, Giuseppe e Domenico - e questo consentì all'impresa di poter operare in un ambito territoriale sempre più esteso. Di questi, tuttavia, solo Enrico e Giuseppe avrebbero proseguito nel tempo l'attività paterna. Spettò a loro, nei primi anni del Novecento, trasformare l'impresa da ambulante a stanziale attraverso la costruzione dello stabilimento a Castelnovo ne' Monti. Negli anni seguenti, grazie alla migliore organizzazione, l'impresa guidata da Enrico Capanni fu in grado di allargare il proprio mercato anche a parte della Lombardia. Nel secondo dopoguerra le grandi distruzioni portate dal conflitto diventarono occasione per rilanciare l'attività di fonderia e per ampliare ulteriormente il mercato. Tra le tante realizzazioni si possono ricordare le campane installate nell'Abbazia di Montecassino, nella Basilica di San Lorenzo Maggiore a Milano, nella St. Anthony's Shirne di Melbourne in Australia e, infine, la fusione, dopo oltre tre anni di lavoro, della più grossa campana del mondo a distesa, la Maria Dolens di Rovereto. Negli ultimi decenni l'impresa ha assunto un'organizzazione più articolata con l'apertura di filiali in Piemonte, Lombardia e Sicilia. Del resto anche l'attività si è progressivamente diversificata andando a comprendere anche la realizzazione della incastellatura meccanica per campane, automatismi elettronici, orologi da torre e tabelloni elettronici per impianti sportivi. Attualmente alla guida dell'impresa troviamo la sesta generazione della famiglia Capanni nella persona di Enrico coadiuvato dal figlio Paolo e dai nipoti Enrico Maria e Domenico Maria.