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Azienda Agricola Van Den Borre Piante di Pastrello Paolino e C. Sas

Logo Impresa assente
Forma Giuridica
S.a.s.
Camera di Commercio
CCIAA Treviso-Belluno
Settore
Agricoltura
Sito web
http://www.vandenborrepiante.it/
Email Impresa
info@vandenborrepiante.it

Sede

Indirizzo
via R. Selvatico n. 25
Cap
31100
Comune
Treviso
Provincia
Treviso

Informazioni storiche

Attività Storica
Allevamento e vendita piante
Cap Sede Storica
0
Provincia Sede Storica
Non specificata
Data dichiarata avvio attività
1854
Profilo storico

Le origini dell'impresa trevigiana risalgono al 1854, quando Francesco Van Den Borre decideva di lasciare Gand, nelle Fiandre, richiamato in Italia da due offerte di lavoro. In tasca aveva il diploma della Regia scuola d'agricoltura e botanica della sua città natale dove, fino a quel momento, era stato allievo degli Stabilimenti vivaistici S. Ambrogio di Verschaffelt, all'epoca i più grandi e rinomati vivai europei dei quali ne sarebbe diventato in seguito direttore. Arrivato in Veneto costruì due splendidi giardini: quello del senatore Jacopo Cabianca nei dintorni di Vicenza e quello della contessa Salvi di Albettone, sempre nel Vicentino. Una serie di circostanze fece sì che Van Den Borre decise di stabilirsi nel territorio trevigiano. Nel 1860, lungo il Terraglio in Preganziol, inaugurò i suoi vivai, che fin da subito conobbero una certa notorietà per le coltivazioni di magnolie e di altre nuove piante con le quali riforniva case italiane e straniere. Negli anni seguenti l'impresa ottenne diverse e importanti onorificenze partecipando (anche all'interno della giuria) a fiere ed esposizioni in Italia e all'estero, come ad esempio a Gand nel 1874, a Torino nel 1889, a Verona nel 1892, a Venezia e Padova nel 1894 e, infine, a Udine nel 1903. Contemporaneamente l'azienda crebbe in maniera rapida potendo contare non solo sulla preparazione professionale del fondatore, ma anche sulla scelta di posizionare i vivai lungo una delle principali via di comunicazioni venete, ossia quella che collega Treviso a Venezia. Alla scomparsa dell'imprenditore l'attività sarebbe proseguita prima con i figli e poi con i nipoti. L'attività aziendale non si esaurisce con la sola vendita di piante e fiori, ma comprende la progettazione di parchi e giardini, interventi di ingegneria naturalistica e, infine, la creazione di aree verdi pubbliche e private e la relativa manutenzione.

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