Al Bicerin di Costa Maria Teresa & C. Sas
Sede
Informazioni storiche
Bar - Caffè.
La storia inizia nel 1763, quando l'acquacedratario Giuseppe Dentis apre la sua piccola bottega nell'edificio di fronte all'ingresso del Santuario della Consolata. Il locale all'epoca era arredato semplicemente, con tavole e panche di legno. Nel 1856, su progetto dell'architetto Carlo Promis, viene edificato l'attuale palazzo e in questa sede il caffè assume l'elegante forma che oggi possiamo apprezzare: le pareti vengono abbellite con boiseries di legno decorate da specchi e lampade e fanno la loro comparsa i caratteristici tavolini tondi di marmo bianco, il bancone di legno e marmo e le scaffalature per i vasi dei confetti. Alla fine dell'Ottocento viene posta esternamente la devanture in ferro, con le vetrinette ai lati, le colonnine e i capitelli in ghisa. In questo ambiente viene svolta l'attività di confetteria e di caffè-cioccolateria che prosegue fino ad oggi. L’invenzione del "bicerin" è stata, senza alcun dubbio, la base del successo del locale: evoluzione della settecentesca bavareisa, una bevanda allora di gran moda che veniva servita in grossi bicchieri e che era fatta di caffè, cioccolato, latte e sciroppo. La bevanda si diffuse anche negli altri locali della città, diventandone addirittura uno dei simboli di Torino. La storia del Bicerin, come questo locale venne nel tempo a essere semplicemente chiamato dai torinesi per il successo della sua bevanda, si intreccia saldamente a quella della "Consola". La nuova miscela era infatti il sostegno ideale per i fedeli che, avendo digiunato per prepararsi alla comunione, cercavano un sostegno energetico appena usciti dalla chiesa. Ugualmente era molto gradita in tempo di Quaresima poiché, non essendo la cioccolata calda considerata "cibo" ma "bevanda", poteva essere consumata senza remore durante il digiuno prescritto. Dal 1917 al 1971 il locale è stato gestito dalla signora Ida Cavalli (conosciuta come la cicolatera d'piazza d’la Consolà) con l'aiuto della sorella e successivamente della figlia Olga; poi dal 1972 al 1977 è stato gestito dalla signora Silvia Cavallera. Le signore Cavalli sono state molto amate e conosciute da tutta la città: più padrone di casa che ostesse. Nel 1983 Maritè Costa ha raccolto l'eredità delle signore Cavalli, portando il locale al livello di notorietà internazionali a cui è oggi giunto. Mancata nel 2015, la gestione prosegue, orgogliosamente nel solco della tradizione della medesima famiglia.