Nel 2023 le imprese coesive rappresentano il 43% delle imprese manifatturiere. In crescita di 11 punti percentuali rispetto al 2018
COESIONE è COMPETIZIONE DI FONDAZIONE SYMBOLA, INTESA SANPAOLO E UNIONCAMERE
COESIONE COME BASE DEL FUTURO DELL’ECONOMIA
“Coesione è competizione” di Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo e Unioncamere in collaborazione con AICCON, Ipsos e Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne è stato presentato oggi al Seminario di Fondazione Symbola da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo; Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere; Nando Pagnoncelli, presidente e AD Ipsos Italia. Ne hanno discusso Giovanni Azzone, presidente ACRI; Leonardo Becchetti, Ordinario di Economia politica dell’Università di Roma Tor Vergata; Padre Enzo Fortunato, giornalista e scrittore; Silvia Botto Head of IMI CIB Strategies & Marketing – Intesa Sanpaolo; Simone Gamberini, presidente Legacoop; Nicola Lanzetta, direttore Italia gruppo Enel; Vanessa Pallucchi, portavoce Forum nazionale Terzo Settore; Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidarietà; Stefano Zamagni, presidente Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Ha concluso i lavori Vincenzo Boccia, presidente Luiss School of Government.
Il rapporto analizza e racconta i fattori più significativi della competitività del nostro Paese, con particolare attenzione verso gli aspetti che non vengono colti dagli indicatori economici più diffusi, sottolineando l’importanza della collaborazione per le imprese. La coesione migliora il legame e il radicamento nelle comunità e nei territori, accresce il senso di appartenenza e soddisfazione di vita dei dipendenti, il coinvolgimento e il dialogo con i clienti.
Le imprese coesive di ottengono risultati migliori rispetto alle imprese che non lo sono. Ciò vale sia per le dinamiche di fatturato (per il 2024 sono il 34% le imprese coesive che stimano aumenti di fatturato rispetto al 2023, contro il 25% delle altre), che per l’occupazione (25% di indicazioni di incremento nel 2024 rispetto al 16% delle altre imprese) e le esportazioni (27% contro 21%). Le imprese coesive prevedono anche una crescita nel 2024 delle quantità prodotta (nel 30% dei casi contro il 22% delle non coesive). E questi andamenti distintivi si confermano anche per le previsioni 2025 per tutti e quattro i parametri considerati.
Forte è poi la propensione delle imprese coesive al green e al digitale: quasi due imprese su tre (il 67%) hanno investito in sostenibilità ambientale nel triennio 2021-2023 (il 43% nel caso delle imprese non coesive). Nel 2023 oltre un terzo delle imprese coesive (il 39%) ha investito in fonti rinnovabili per migliorare le proprie performance ambientali, a fronte del 24% delle imprese non coesive.
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