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Edit Italia S.r.l. («Il Romagnolo» e Inchiostri Giò. Diletti)

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Forma Giuridica
S.r.l.
Camera di Commercio
CCIAA Ferrara e Ravenna
Settore
Servizi
Sito web
https://www.edititalia.it/
Email Impresa
p.calandrini@edititalia.it

Sede

Indirizzo
piazza Gian Lorenzo Bernini n. 6
Cap
48124
Comune
Ravenna
Provincia
Ravenna

Informazioni storiche

Attività Storica
Editoria
Indirizzo Sede Storica
piazza Gian Lorenzo Bernini n. 6
Cap Sede Storica
48124
Comune Sede Storica
Ravenna
Provincia Sede Storica
Ravenna
Data dichiarata avvio attività
1838
Descrizione Attività storica

Editore di giornali.

Profilo storico

L’impresa Edit Italia è oggi detentrice di due marchi storici rimasti attivi senza soluzione di continuità fin dall’800. Uno è «Il Romagnolo», testata fondata nel 1838; l’altro è Inchiostri Giò. Diletti® dal 1872. Nel primo caso si tratta di un giornale di cui si ha menzione a partire dal 1838 che dispensò idee liberali, clericali e, da ultimo, anticomuniste. Il 30 settembre 1847, col movimento liberale di Pio IX “Il Romagnolo” comparve con sottotitolo “Giornale politico morale”. La sede era in strada di Ponte Marino n. 295. Usciva il sabato. Primo proprietario e direttore fu Giacomo Camporesi a cui successero Carlo Fusconi e poi Teodorico Landoni. Era stampato dalla Tipografia del Seminario poi Angeletti e Pattonico. Nel marzo 1848 modificò il sottotitolo in “Giornale politico morale e degli annunzi giudiziari” per poi diventare la “Gazzetta di Romagna” che visse fino al 25 ottobre 1848. Sempre nel 1848 il Circolo Popolare di Roma diede incarico a Primo Uccellini - ritornato in patria dall'esilio francese dopo l'amnistia papale - di costituire a Ravenna un circolo, con le stesse caratteristiche di quello romano, per diffonderne i principi democratici. Questo ebbe sede nel 'Casino' al primo piano del costruendo Teatro Alighieri, e il 4 gennaio 1849 pubblicò nuovamente “Il Romagnolo”, Giornale del Circolo Popolare di Ravenna con varietà e annunzi giudiziali (usciva due volte alla settimana). Fu diretto ancora da Teodorico Landoni e i suoi principi furono "libertà, indipendenza e giustizia". Dal 14 febbraio 1849 il giornale portò in testa l'espressione "Viva la Repubblica". Cessò le pubblicazioni nello stesso anno. Occorrerà attendere il Regno d'Italia per rivedere “Il Romagnolo”. Riapparve, infatti, il 26 settembre 1868. Nel 1871, poco prima di cessare nuovamente la pubblicazione, col sottotitolo “Organo della Consociazione Repubblicana”, aveva la direzione in via Palserrato n. 10 e usciva la domenica. Durante il 1874 “Il Romagnolo” fu un settimanale socialista redatto da Giuseppe Sant'Andrea e stampato dalla tipografia Calderini. Dal 23 ottobre 1876 a tutto il 1877 fu il periodico del Partito Progressista, la cosiddetta "sinistra storica" andata al potere con le elezioni del novembre 1876. Vent'anni dopo rinacque come settimanale popolare indipendente. Nel nuovo secolo lo ritroviamo come periodico cattolico dal 1914 al 1944. Gli farà seguito “L'Argine” (vedi il Romagnolo n.89). Chiuso “L'Argine” di don Francesco Fuschini, l'arcivescovo Salvatore Baldassarri nell'ottobre 1970 resuscitò “Il Romagnolo”. Questa testata rinnovata sopravvisse fino al marzo 1985, quando le proteste dei parroci della parte ferrarese della diocesi ravennate, che non si sentivano romagnoli, portarono ad un cambiamento del nome: ebbe così origine il “Risveglio 2000”. Nell'ottobre 2002 nacque nuovamente “Il Romagnolo” col sottotitolo “mensile di storia e tradizioni della provincia romagnola”, diretto da Gianfranco Stella. Nel 2011 la testata ha registrato il cambiamento della proprietà che è passata dall’associazione culturale originaria a Edit Italia già Edit Romagna. Sull’altro fronte storico si trova il marchio Inchiostri Giò. Diletti® dal 1872. L’inchiostro un tempo era lo strumento principe della scrittura. Giovanni Diletti, facendo tesoro di geniali ricette e di esperienze raccolte nei suoi viaggi, impiantò a Brisighella verso il 1870 una piccola fabbrica di inchiostro da scrivere e di gomme liquide. Giovanni Diletti fu il direttore, compositore chimico, sorvegliante di confezionatura, sorvegliante di spedizione dei prodotti della sua creatura. Gli Inchiostri Diletti furono premiati con medaglie d'oro ed alte onorificenze alle Esposizioni di Faenza (1875), Napoli (1877), Parigi (1878), Melbourne (1880), Milano (1881) Torino (1884), Bologna (1888), Genova 1892), Torino (1898), Nizza (1899), Roma (1899), Ravenna (1904) e molte altre. Complice l’avvento della penna a sfera, l’azienda iniziò un lento e inarrestabile declino. L’ attività di famiglia fu portata avanti da Andreina Carroli fino al 1982 poi da Giovanna Diletti, sua figlia. Edit Italia diventa titolare del Marchio “Inchiostri Giò. Diletti dal 1872” nel 2020 comprensivo dell’imponente medagliere completo della fabbrica Gio.Diletti e delle preziosissime pietre litografiche (incunaboli industriali) della fabbrica Gio.Diletti. L’iconico marchio riproducente l’aquila della fabbrica disegnato a china da Giuseppe Ugonia. L’attuale obbiettivo di Edit Italia è quello di dare corso a un progetto di recupero di un marchio storico.

Immagini

Prima pagina del "Romagnolo", n. 17, 1897
L'evoluzione della testata, 1849-1944
Gio Diletti, la fabbrica di inchiostri, colle, gomme liquide, ceralacche e gessetti a Brisighella, fine Ottocento
Gio Diletti, locandina pubblicitaria degli inchiostri, 1900