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Luci ed ombre sul mercato unico europeo


Appuntamento fisso di inizio anno, la relazione annuale della Commissione sul mercato unico e la competitività conferma in buona parte le imperfezioni di questa trentennale conquista europea, già segnalate con chiarezza dalle PMI nel corso del Parlamento europeo delle Imprese di Eurochambres. Conquista che, pur essendo una delle più grandi aree di mercato integrate al mondo, che stimola l'economia dell'UE agendo come leva geopolitica ha un grande bisogno di semplificazione, sia in materia di funzionamento che
in tema di oneri amministrativi. A cominciare dalla sicurezza e dalla resilienza economica: la dipendenza dell’Unione dai Paesi terzi – la Cina in prima fila – e l’esposizione costante alle interruzioni delle catene di approvvigionamento restano infatti le questioni più annose da risolvere. A soffrire maggiormente sono i settori della difesa e dello spazio, ma è l’11% del valore totale delle importazioni ad essere malato di dipendenza strategica. In linea con le richieste di gran parte delle parti interessate, Eurochambres e Business Europe su tutte, il rapporto evidenzia la necessità di ridurre drasticamente gli obblighi burocratici, proponendo l’adozione di un approccio one in, one out alla legislazione e l'introduzione di controlli di competitività obbligatori. Permangono i dubbi, in seno al mondo
associazionistico, che ritiene questa strategia non abbastanza ambiziosa, invocando un maggiore equilibrio fra regolamentazione e requisiti. Ma, come ogni tunnel che si rispetti, anche questo ha la sua luce. Il rapporto sottolinea infatti l'importanza vitale del mercato
unico per la competitività e la crescita: l’Unione, infatti, vanta il 16 % delle esportazioni mondiali. E indica alcune soluzioni in prospettiva: accelerare la diffusione di energie a basso contenuto di carbonio e investendo nelle infrastrutture, realizzare rapidamente
un'Unione dei mercati dei capitali, promuovere gli investimenti pubblici, in particolare nelle tecnologie strategiche. Cresce, intanto, l’attesa per i rapporti di Mario Draghi ed Enrico Letta...

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