Cooperativa di Consumo e Mutua Assistenza Borgo Po e Decoratori - Società Cooperativa
Sede
Informazioni storiche
Società di mutuo soccorso, con vendita vino, spaccio al minuto e consumo. Trattoria e gruppo di acquisto solidale.
La Società Anonima Cooperativa di Consumo e Mutua assistenza Borgo Po e Decoratori (attualmente Cooperativa di Consumo e Mutua Assistenza Borgo Po e Decoratori) nacque nel 1935 dalla fusione di due preesistenti società di mutuo soccorso: la Associazione Generale di Mutuo Soccorso fra Operai Decoratori e Pittori d’appartamenti di Torino, fondata nel 1883, e la Società di Mutuo Soccorso Corale Po e Borgo Po, nata nel 1899. La Società dei Decoratori era un piccolo sodalizio riunitosi con le finalità tipiche del mutuo soccorso ottocentesco: sussidio malattia, “dottore sociale”, luogo di incontro e di ricreazione (ballo, giochi, spaccio bevande). Nei primi anni del secolo si introduce l'abitudine di permettere ai singoli soci di fare i propri balli "familiari" nel locale del buffet, ciò anche per garantire al "buffettista" (che fino al 1913 era scelto fra i soci e remunerato con una percentuale su ogni bottiglia venduta) un introito sicuro in cambio del servizio prestato. La decisione di assumere un non associato, per lo spaccio del vino, nacque dal fatto che non si trovava alcun iscritto disposto a prendersi quell'incarico. Dopo aver tentato una diversa soluzione, si risolse di fissare al neoassunto un mensile. Nel 1921 la società fu obbligata a lasciare la sede di via Barbaroux, risultando troppo costoso l’affitto. Nel novembre 1929 i Decoratori si accordarono per la coabitazione con la Società di Mutuo Soccorso Corale Po e Borgo Po, proprietaria della palazzina di via Lanfranchi n. 28 con giochi di bocce e pergolato, che si era sviluppata con scopi analoghi e alla quale essi portarono in dote il “bollettone”, cioè la licenza di spaccio delle bevande alcoliche. L’accordo prevedeva la cessione in uso delle licenze per lo spaccio degli alcolici posseduta dai Decoratori e il versamento, da parte della Corale Po e Borgo Po, di lire 400 annue alla Cassa Invalidità dei Decoratori. L’armonia di rapporti portò nel 1935 alla fusione in un'unica società: le motivazioni furono da un lato la debolezza delle due associazioni e la loro scarsa vitalità, dovuta anche alla diminuzione di nuove adesioni; dall'altro, le sempre più insistenti pressioni del regime fascista che intendeva ridurle a semplici cooperative di consumo. Con la Liberazione e durante la Ricostruzione la sede tornò ad essere un punto di riferimento per la vita del quartiere. A inizio anni Settanta la cuoca era la signora Pelizza e la famiglia serviva piatti della cucina piemontese; c'era pure il vecchio "Giuanin", il marito della Pelizza che si occupava del vino. Tra il 1975-76 variò il Consiglio di amministrazione che regolarizzò le licenze e iniziò una serie di lavori di modifica e ammodernamento della sede. Fu rifatta la cucina, fu rinnovato l'impianto elettrico e fatto l'impianto di riscaldamento. Si rifecero anche i giochi di bocce e l'imbiancatura di tutto l'edificio. Anche i soci aumentarono e via via si andò verso una progressiva rivitalizzazione sfociata nella celebrazione del centenario nel 1983. Dal 1998 – con la denominazione “Decoratori e Imbianchini” - la trattoria della cooperativa è affidata con contratto di affitto d’azienda assicurando la continuazione della tradizione di solidarietà e convivialità. La vita della cooperativa continua anche nella tradizione della Corale con mostre dedicate alle arti visive, con la biblioteca e le presentazioni di libri, con dibattiti e nella attività solidale con il gruppo d’acquisto (per alcuni passaggi sopra riportati cfr. la pubblicazione di B. Gera – D. Robotti, “Cooperativa Borgo Po e Decoratori 1883-1983”, Torino 1983).