SONDRIO - Continua il percorso nelle Camere di commercio lombarde per diffondere i vantaggi della certificazione della parità di genere
02/05/2023 - Dopo Milano e Varese, primi due appuntamenti del ciclo di eventi sulla certificazione della parità di genere organizzato da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, il 4 maggio dalle ore 14.30 alle 17.00 si svolgerà a Sondrio presso la Camera di commercio, in Via Piazzi 23, il terzo incontro, nel quale verrà approfondita la terza categoria della certificazione: “Processi di risorse umane”.
Il ciclo di eventi prevede 6 tappe nella regione lombarda, in ognuna delle quali verrà approfondita una delle 6 categorie della certificazione: la prima tappa svoltasi il 3 aprile a Milano ha visto il tema “cultura e strategia”; a Varese è stata ampliata la categoria “governance”, mentre a Sondrio si parlerà di “processi di risorse umane”. Seguiranno Brescia il 24 maggio “opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda”; Cremona il 30 maggio “equità remunerativa per genere”; Mantova il 7 giugno “tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro”.
L’area processi di risorse umane ha una precisa finalità che è quella di misurare la maturità dei processi in ambito HR relativi a tutto il ciclo di vita di una risorsa all’interno dell’organizzazione, allo scopo di valutarne la coerenza con i principi di inclusione e rispetto della diversità.
Un’opportunità per le aziende lombarde per comprendere come ridurre il divario retributivo di genere, aumentare le opportunità di crescita professionale, favorire la conciliazione famiglia-lavoro, grazie ai fondi pari a 10 milioni di euro, messi a disposizione dalla Regione Lombardia.
La parità di genere all’interno delle organizzazioni diventerà progressivamente un asset che oltre a rappresentare veicolo di crescita ed innovazione, sarà richiesto per essere competitivi nel procurement pubblico e privato. Certificare la propria azienda come organizzazione impegnata nel superamento del divario di genere significa accettare di abbracciare un percorso di miglioramento continuo, di sensibilizzazione a tutti i livelli, di impegno nel progressivo abbattimento degli stereotipi di genere.
“Il bando da 10 milioni di euro è una delle tante attività che Regione Lombardia ha predisposto e predisporrà nei prossimi mesi per promuovere l’occupazione femminile. Parlare di occupazione femminile significa coinvolgere tutta la società nel suo complesso: basti pensare al ruolo fondamentale che hanno i genitori e gli insegnanti nel combattere gli stereotipi, che influenzano le scelte delle ragazze già nei corsi di formazione. Oppure gli operatori che si occupano del matching tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, perché il rischio di essere condizionati da stereotipi di genere c’è e può influenzare la scelta lavorativa” afferma Barbara Tommasi - Responsabile delle misure di inclusione lavorativa, benessere organizzativo e pari opportunità - Regione Lombardia. “Serve lavorare su competenze e orientamento con azioni di comunicazione e sensibilizzazione, per accompagnare un cambiamento culturale nelle società e al contempo puntare al risultato occupazionale. Le aziende non dovrebbero essere condizionate dal genere nella scelta del personale da assumere: come Regione abbiamo predisposto incentivi maggiori nel caso dell’assunzione di donne, abbiamo promosso bandi per agevolare le imprese nell’attuare modelli di lavoro flessibile e la Regione Lombardia è l’unica regione che, da qualche anno, ha inserito il profilo del diversity manager all’interno del quadro regionale degli standard professionali.”
“Valorizzare il ruolo delle donne nel mondo del lavoro costituisce una fondamentale leva di sviluppo economico. È necessario stimolare i talenti e premiare i meriti professionali, ma soprattutto è indispensabile fornire adeguati strumenti per consentire alle donne di poter partecipare attivamente al mercato del lavoro e avere adeguate opportunità di crescita professionale” commenta Loretta Credaro – presidente della Camera di commercio di Sondrio – “molte donne sono ancora troppo spesso costrette a scegliere tra famiglia e lavoro per mancanza di servizi adeguati o modelli di lavoro flessibile, una problematica che poi si ripercuote sull’intero sistema economico, che viene privato di conoscenze e competenze qualificate. La certificazione della parità di genere mira ad abbattere questi divari e a favorire una maggiore inclusione professionale, favorendo una miglior conciliazione famiglia-lavoro; auspico pertanto che le imprese scelgano di certificarsi, anche grazie ai cospicui fondi messi a disposizione da Regione Lombardia.”
Per seguire l’evento, in presenza presso la sala Martinelli della Camera di commercio oppure in streaming, è necessario iscriversi.
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