Rapporto Unioncamere sull'Economia del Mare 2018
Un settore che cresce del 2.5% rispetto al 2016 e del 10,5% rispetto al 2011. L’Economia del mare, con le 194.516 imprese presenti nei Registri delle imprese delle Camere di commercio al 31 dicembre 2017 (3,2% del totale tra costa ed entroterra). Il turismo marino esprime quasi due terzi della blue economy (115 mila imprese, somma di ricettività, ristorazione e attività sportive e ricreative). Seguono filiera ittica (quasi 34 mila imprese, 17,3% del totale) e cantieristica (27 mila, 13,9% del totale).
La Liguria si conferma la regione in cui l’economia del mare ha il peso più elevato sul tessuto imprenditoriale locale (9,2% del totale). Altre sei regioni superano la soglia del 4% (circa un punto percentuale al di sopra della media nazionale): tre nel Sud (Sardegna, Sicilia e Calabria, rispettivamente 5,8%, 4,8% e 4,5%, a cui si aggiunge la Campania con 4,0%) e due nel Centro (Lazio e Marche, 5,4% e 4,5%).
Il Lazio è la terza regione in Italia per incidenza delle imprese dell’economia del mare rispetto al totale delle imprese regionali (5,5%). Nella classifica nazionale delle province, invece, Latina, con una quota di incidenza delle imprese dell’economia del mare rispetto al totale delle imprese iscritte del 6,3%, occupa la 22esima posizione (in testa nel Lazio), Roma è 23esima con il 6,2%.
Sono i dati elaborati dal servizio Studi economici e statistici di Si.Camera, contenuti nel VII rapporto nazionale sull’economia del mare e nel III rapporto sul Lazio, diffusi nel corso della “tre giorni” della IV Giornata Nazionale sull’Economia del Mare, la rassegna sulla blue economy organizzata dalla Camera di commercio di Latina e dall’Azienda Speciale dell’Economia del Mare, in collaborazione con Unioncamere nazionale e Unioncamere Lazio, svoltasi a Sabaudia e Gaeta.
Aggiornato il