Ristorante Ponte Autostrada di Amaglio Damiano & C s.a.s.

Sede
Informazioni storiche
Osteria, locanda e punto di ristoro e di servizi a inizio secolo. In seguito ristorante e albergo.
Da quattro generazioni la famiglia Amaglio fa dell’accoglienza la propria quotidianità. L’avventura inizia oltre 100 anni fa, nel 1912, con Emma Fratus e Giuseppe Amaglio (detto Pinì), i bisnonni degli attuali proprietari. L’osteria, con la vendita di vino sfuso e di generi alimentari, è stata la prima attività proposta sulla vecchia statale Bergamo-Brescia-Cremona e col tempo Ponte Autostrada, questo il suo nome, è divenuto un punto di sosta e riferimento per le persone di passaggio, i trasportatori e i lavoratori in genere. Dai tempi dei carretti a cavallo ai giorni nostri, passando dagli abbeveratoi ai camion a legna, dalla pompa di carburante fino all’ampia area di parcheggio attuale, questa storia offre uno spaccato di vita dell'ultimo secolo.Durate la Seconda guerra mondiale, interrotta la vendita di generi alimentari, l’osteria è divenuta una trattoria: Angela Martinelli ha raccolto l’eredità dei suoceri ed ha gestito l’attività con il figlio Attilio sino alla metà degli anni Settanta, trasformando l’esercizio prima in caffè trattoria (1954) e poi in ristorante con locanda (1964). Nel secondo dopoguerra Ponte Autostrada ha offerto a residenti e avventori opportunità e funzioni importanti per i tempi: dai servizi igienici al televisore, dal telefono pubblico ai campi di bocce.Nel 1976 Angela ha lasciato dopo quasi cinquant'anni di attività dando avvio a un periodo di gestione in affitto d’azienda che vede comunque perlopiù protagonisti membri della famiglia: la figlia Giuseppina, poi Tiziana e Patrizia figlie della primogenita Maria, per arrivare a Damiano e Francesco, affiancati dai genitori Attilio e Roselly. L’esercizio, nato nel lontano nel 1912 sulla Strada Regia come luogo di sosta e di ristoro per passanti e locali, punto d’incontro di una comunità contadina che vi si riposa, gioca, discute ed ai vettori che li muovono (il tram Bergamo-Soncino poi l’autostrada Mi-Ve con il relativo cavalcavia che dà il nome al locale) dimostra il forte legame e l’interazione col territorio nonostante gli stravolgimenti della viabilità degli anni Novanta che ne hanno reso meno strategica la posizione.