Le origini dell’Hotel Ristorante “Mira” hanno inizio nella prima metà dell’Ottocento, quando la presenza dei bagnanti era di là da venire e il lavoro lungo la riva del mare era di pertinenza dei pescatori o degli equipaggi dei “leudi” (barche a vela latina) che accostavano fino dove potevano per scaricare le merci da far giungere a riva fino alla battigia. La funzione delle osterie con uso di cucina era soprattutto quella di luoghi di ristoro per gli addetti a quel genere di lavoro e agli artigiani e commercianti locali. Ed era appunto in tale contesto che si inseriva l’attività dell’osteria con cucina della signora Palmira, moglie di Emanuele detto "Cilan”, in una costruzione lignea sorta sulla spiaggia, a poca distanza dal mare.  A partire dalla seconda metà del secolo, si fece più crescente la presenza del turismo stagionale che mutò sostanzialmente il tipo di lavoro dei locali come quello gestito dalla signora Palmira e che alle funzioni dell’uso di cucina andò ad affiancare quelle dell’accoglienza alberghiera. Un lavoro che non poteva più svolgersi nell’originario locale sulla spiaggia. Perciò l’obiettivo fu quello di spostarsi verso la fila di case in muratura schierate lungo la nuova strada oggi costituita dal viale della Rimembranza. Con la morte di Palmira, detta “Mira”, l’attività passò al marito Emanuele e ai suoi sette figli. A farsi carico in prima persona fu una delle figlie maggiori, Angela, che trasferì l’attività in una serie di locali situati accanto alla Villa Brignole-Balbi. Nasceva così la trattoria Mira con alloggio: venne gestita fino a novant’anni da Angela, dapprima con i fratelli fattisi ormai grandi, poi con i figli di questi ultimi. Per tutta la prima metà del Novecento il locale fu perfettamente in grado di fare fronte ai grandi impegni derivanti dall’ormai diffusa attività legata al turismo, ma nel 1943 un bombardamento distrusse in parte l’albergo. Per la ricostruzione del locale si dovette attendere fino al 1945 quando il Ristorante Mira, rifatto con i nuovi concetti architettonici, riprese l’attività potendo fregiarsi della denominazione di "Hotel”. Gli attuali proprietari Massimo e Pietro, figli rispettivamente di Erica e Giovanni e di Sergio e Ilia, portano avanti una tradizione di accoglienza passata di generazione in generazione.