La storia dell'impresa inizia nel 1850 per iniziativa di Carlo Gancia, classe 1829, che, dopo aver trascorso qualche anno di studio a Reims per apprendere le tecniche di lavorazione dello champagne, tornò in Italia per fondare la "Fratelli Gancia". Dopo anni di tentativi, finalmente nel 1865 l'imprenditore piemontese riuscì a creare un nuovo tipo di champagne, che chiamò Spumante Italiano. Nel 1866, l'impresa, che aveva a Chivasso il proprio impianto di lavorazione, aprì la sede di Canelli. Gli anni seguenti furono ricchi di soddisfazioni per casa Gancia più volte premiata nella principali esposizioni internazionali dell'epoca, come ad esempio quella Anversa (1885), Londra e Bruxelles (1888). Nel 1893, il diciannovenne Camillo Gancia, figlio di Carlo, fece il suo ingresso in azienda per assumerne il controllo quattro anni più tardi alla morte del padre. Sul finire del secolo, quando ormai l'impresa aveva scalato posizioni sia nel mercato nazionale che in quello internazionale (in particolare Francia, Germania e Svizzera), la produzione di champagne era di circa un milione di bottiglie. Nel 1909, per assecondare una domanda in rapida ascesa, venne aperto lo stabilimento di Santo Stefano Belbo. Nel 1927 i due figli adottivi di Camillo Gancia, Carlo e Lamberto entrarono nella società. Nello stesso anno fu costituita a Marsiglia la Società Francese Fratelli Gancia & C. con l'obiettivo di promuovere soprattutto il vermouth bianco in Francia. Nel 1950, mentre riprendevano le esportazioni, veniva lanciato il "Gancia Rosso", un aperitivo a base di erbe aromatiche. Vent'anni dopo il comando dell'impresa venne preso dalla quarta generazione con Vittorio e Lorenzo Vallarino Gancia. Tra i nuovi prodotti presentati nel periodo, quello nel 1980 di "Pinot di Pinot", il primo spumante a vitigno proposto come aperitivo. Con il nuovo secolo la Fratelli Gancia & C. Spa ha diversificato ulteriormente la produzione con l'avvio, nel 2001, del progetto Tenute dei Vallarino per i rossi storici piemontesi e l'acquisto negli anni successivi di tenute in Sicilia e in Puglia.