Il 26 dicembre 1877 venne prodotta la prima “cotta” di birra che concretizzò il sogno di Angelo Poretti di produrre una birra italiana di qualità. L’impresa, creata nel 1876 venne “registrata formalmente” solo tre anni dopo sotto la denominazione di Poretti Angelo e C. Nel 1881, in occasione dell’Esposizione Industriale che si tenne a Milano conquistò una grande popolarità. Con l’avvio del Novecento (1901) Angelo Poretti morì e lasciò il timone ai due nipoti Angelo Magnani ed Edoardo Chiesa. Di lì a qualche anno (1905) venne avviata la costruzione del complesso in stile liberty ancora oggi tra i siti produttivi più suggestivi d'Italia. Nel 1910 vennero superati i 50.000 ettolitri di birra prodotti all’anno. La crescita venne però bloccata dalla crisi economica del 1929 che fece precipitare i consumi generali e di conseguenza la produzione: quella nazionale, che nel 1934 aveva toccato il minimo di 289mila ettolitri contro il milione abbondante del decennio precedente, e quella della Poretti che dai 120 mila ettolitri del 1922 scese ai 14mila del ’34. In quell’epoca la storia delle Industrie Poretti si incrociò con quella di un’altra storica famiglia di imprenditori lombardi, i Bassetti, che nel 1936 acquistarono lo stabilimento e ne risollevarono le sorti portando anche il marchio di birra Splugen che fino ad allora era stata prodotta nel birrificio di Chiavenna. La Poretti riuscì così ad inserirsi nel miracolo della ricostruzione e, tra il 1946 e il 1974, tornò ad essere uno dei capisaldi della produzione di birra in Italia. Lo Spinamatic della “Splugen Brau” segnò una grande innovazione nel sistema di spillatura della birra soprabanco e nel 1964 vinse anche il «Compasso d’Oro», premio che valorizza le soluzioni innovative nel campo del design industriale (circa 50 anni dopo lo Spinamatic risulterà essere l’antesignano del sistema di spillatura odierno DraughtMaster (TM) introdotto nel mercato nel 2014 proprio da Carlsberg Italia). Nel 1975 Aldo Bassetti firmò l’accordo con la United Breweries di Copenaghen per la commercializzazione dei marchi Carlsberg e Tuborg. Gli anni ’80 videro la cessione a Carlsberg del 50% (1982) delle quote azionarie delle Industrie Poretti fino al 1998 quando venne ceduto un ulteriore 25% delle quote azionarie. Si ebbe perciò contestualmente anche un cambio del nome in Carlsberg Italia S.p.A. Nel 2002 Carlsberg Italia è diventata di proprietà di Carlsberg Group al 100%. Nel 2008 il Birrificio di Induno Olona è stato totalmente rinnovato. In epoche più recenti l’impresa ha partecipato a Expo 2015 e ha cominciato a spingere le proprie attività verso l’utilizzo di fonti rinnovabili con particolare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità.