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Grevi Mode di Giuseppe Grevi & C. Sas

Logo Impresa assente
Forma Giuridica
S.a.s.
Camera di Commercio
CCIAA Firenze
Settore
Industria
Sito web
https://www.grevi.it/
Email Impresa
info@grevi.com

Sede

Indirizzo
via della Manifattura n. 10
Cap
50058
Comune
Signa
Provincia
Firenze

Informazioni storiche

Attività Storica
Produzione cappelli paglia
Cap Sede Storica
0
Provincia Sede Storica
Non specificata
Data dichiarata avvio attività
1875
Descrizione Attività storica

Produzione e vendita di cappelli di paglia per uomo e donna.

Profilo storico

Da quattro generazioni – l’attività ha avuto inizio nel lontano 1875 – la famiglia Grevi opera nel settore della paglia e del cappello. Il fondatore Attilio era uomo di grande volontà e tenacia, autodidatta imparò le lingue straniere e lavorò duramente per tutta la vita. Prese in mano l’azienda dal periodo glorioso delle trecciaiole, dalle cui versatili mani uscivano vari intrecci delicati come merletti, e delle paglie di Firenze amate dalle signore romantiche di fine secolo. Grazie ad Attilio avvenne gradualmente il passaggio a modelli più sofisticati e funzionali. Il mercato di riferimento era quello americano, ma si esportava anche nelle colonie e nelle capitali europee. Dopo che la crisi del ’29 dette un duro colpo all’esportazione, ci si rivolse al mercato interno ove il cappello di modisteria, indispensabile complemento di moda per la donna elegante, era molto richiesto. Questa fu la principale attività per vari decenni portata avanti con grande abilità e creatività da Silvano figlio di Attilio e dalla moglie Ada, donna moderna ed estrosa, che si occupò della creazione delle collezioni per 50 anni. Silvano fu un uomo saggio dedito al lavoro ed attento osservatore dei cambiamenti delle tendenze della moda: fu lui infatti a pensare e poi a realizzare il cambiamento da produttori di cappelli per uomo a quello di cappelli per donna stravolgendo la struttura industriale della fabbrica e modificandola radicalmente. Quelli furono gli anni dei feltri melousine e satinè, delle paglie esotiche, dell’organza, del velluto e delle laizes di paglia. Negli anni ’60 e ‘70 la moda subì un radicale cambiamento e guidati da Alfonso Grevi, subentrato a Silvano, si andarono scoprendo nuovi interessanti filoni di produzione, lanciando in tutto il mondo il cappello di agnello toscano e proponendo per l’estate cappelli coloratissimi di trecce non più fatte a mano. Mai abbandonando comunque la linea tradizionale, che si mantiene ancora oggi sempre preziosa e vitale. Né l’alluvione né un terribile incendio riuscirono a piegare l’attività, sebbene la colpirono. Negli anni seguenti ripartì l’esportazione ed il mercato interno continuò a tirare fino a permettere all’azienda di raggiungere un’occupazione record con quasi 200 dipendenti ai quali si aggiungevano altre 100 lavoranti a domicilio, figura professionale preziosa ancora oggi. In questi anni ai negozi di cappelli si aggiunsero i reparti dei grandi magazzini europei ed internazionali e continuarono le collaborazioni con gli stilisti.  Gli anni ‘80 furono anni difficili: la concorrenza marchigiana, quella dei paesi dell’est ed infine quella cinese si fecero sentire. Furono gli anni dell’ingresso graduale della quarta generazione. Silvana poi Roberta ed infine Giuseppe. A Giuseppe e alla moglie Francesca fu affidata la direzione commerciale, mentre Silvana si occupava delle materie prime ed i rapporti con i fornitori. Si decise così di lanciare la prima collezione Grevi con il debutto a Parigi. Il proporsi direttamente sul mercato fu una scelta rischiosa ma innovativa e vincente. Dalla fine degli anni ‘80 alla fine degli anni ‘90 le più belle e prestigiose boutiques del mondo cominciarono a vendere i cappelli Grevi. Furono anche avviate collaborazioni con le produzioni cinematografiche italiane e americane. Nel 2003 è stato anche aperto il primo punto vendita Grevi nel centro città.

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