Francesco Foresti, già proprietario di una drogheria, inizia a produrre nel piccolo paese di Pralboino, in provincia di Brescia, le proprie formaggelle acquistando il latte dallo “Stallotto Sironi”. Con i proventi di questa nuova attività apre presto due “caselli” in cui si specializza nella produzione di formaggio tipo Friburgo. L’attività si amplia rapidamente e aumentano le tipologie di formaggio prodotte. Queste, all’Esposizione generale italiana di Torino del 1898, vengono insignite della medaglia d’oro da Emanuele Filiberto di Savoia. Alla scomparsa del fondatore, nel 1900, i vari caseifici vengono ripartiti tra i figli: a Giovanni tocca quello di Gambara attrezzato per lavorare 50 quintali di latte al giorno. È in questi anni che parallelamente alla produzione di formaggi ha avvio l’ingrasso dei suini, attività tipicamente affiancata ai caseifici per dare una destinazione a tutti gli scarti della produzione. Negli anni della ricostruzione, Giovanni Foresti torna alla guida del caseificio dopo che questo era passato nelle mani della moglie Lina durante il suo servizio al fronte. Lina Comincini, già attiva nel caseificio, aveva condotto l’attività di famiglia durante tutto il periodo della guerra senza mai interrompere le produzioni, garantendo lavoro e sostentamento a buona parte dei paesi vicini. In occasione dell’Esposizione industriale di Fiume, il caseificio Giovanni Foresti era stato insignito del massimo riconoscimento per l’ottima produzione di formaggi. Nel 1930 le produzioni assumono un carattere più industriale. Nei nuovi reparti vengono avviate nuove produzioni, tra cui quella dei formaggi a pasta molle e a pasta filata. Nel 1957 la lavorazione del latte viene concentrata nello stabilimento di Gottolengo, attivo già dal 1930 in supporto alle produzioni di Gambara. Alla scomparsa di Giovanni le attività passano sotto la guida del figlio Francesco, poi affiancato dal nipote Gianluigi. È in questi anni che viene incrementa la produzione del burro di pura panna di centrifuga, si dà avvio alla produzione di panna e latte UHT e viene dato un notevole slancio alla produzione di Fontal Nazionale da sempre prodotto secondo la ricetta del fondatore. Nel 2002 lo stabilimento di Gottolengo viene ampliato e ammodernato. Vengono abbandonati i vecchi stabili e, nel rispetto di una tradizione ultracentenaria, vengono adottati moderni impianti indispensabili per garantire i più elevati standard qualitativi. Le produzioni marginali vengono interrotte per concentrarsi nella produzione di Mascarpone, Ricotta e Fontal Nazionale. Per soddisfare la crescente richiesta italiana ed estera, nel 2010 vengono avviate le produzioni di Fontal Italiano e Mascarpone con certificazione biologica. Nel 2018 viene ampliato il reparto dedicato alla produzione di mascarpone e a partire dal 2020 la sostenibilità viene messa al centro: vengono sviluppati e promossi progetti ed iniziative che coinvolgono il prodotto, la produzione e il packaging volti al raggiungimento di eccellenti standard di sostenibilità ambientale e grazie ai nuovi impianti fotovoltaici vengono drasticamente ridotte le emissioni.