Vitale Barberis Canonico Spa

Sede
Informazioni storiche
Produzione di tessuti in lana a ciclo completo.
Il “quinternetto delle taglie”, la cui datazione risale al 1663, è un documento – conservato nell’archivio storico dell’azienda - particolarmente significativo per la famiglia Barberis Canonico. Descrive la cessione al Duca di Savoia di una “saia grisa” da parte di Ajmo Barbero e si tratta, in effetti, del primo documento ufficiale che testimonia l’attività laniera dell’azienda. Il documento descrive inoltre la padronanza nel processo di tintura che a quel tempo non tutti possedevano, e che veniva gelosamente tramandata di padre in figlio. A metà Ottocento Giuseppe Barberis Canonico, sull’onda della rivoluzione industriale, decise di incrementare la produzione collaborando con la ditta Maurizio Sella, già meccanizzata. In seguito il figlio Giuseppe si pose come obiettivo di aumentare i macchinari in uso e, affittando un lanificio a Flecchia, arrivò ad avere a fine secolo ben 800 fusi e 73 telai. Con l’arrivo dei primi telai meccanici, dal 1868, le attività di tessitura, tintura, follatura e filatura cominciarono ad essere svolte intorno allo stabilimento di Pratrivero. Tra il 1890 e il 1906 la fabbrica automatizzò la tessitura, e lo fece acquistando i migliori telai a Chemnitz (Sassonia). Il Novecento portò inoltre una nuova preziosa risorsa: l’elettricità. Questo consentì a Giuseppe Barberis Canonico di inaugurare a Pratrivero una fabbrica a ciclo completo nel 1910. Nel 1921 l’azienda confermò la propria crescita inaugurando due altre fabbriche nel triverese, mentre i tessuti prodotti, grazie alla loro elevata qualità, cominciarono ad avere un successo tale da ampliare le esportazioni non più verso la sola Europa, ma estendole alle Americhe, alle Indie inglesi e perfino alla Cina. Il sodalizio tra Oreste e Vitale, su cui si fondava la produzione, nel 1936 si sciolse in concomitanza a un periodo storico complesso: la crisi economica mondiale di qualche anno prima aveva scosso i mercati mentre il fascismo limitava la libertà imprenditoriale dei fabbricanti lanieri. Nonostante le difficoltà, con la guerra che sottrasse manodopera ed elettricità e rese di difficile reperibilità i pezzi di ricambio e i coloranti, nel 1936 l’azienda si rinnovò dando vita alla Vitale Barberis Canonico®. Nei decenni centrali del secolo, grazie alle scelte strategiche e all’aggiornamento tecnologico, che migliorarono la qualità del prodotto, il fatturato fu più che raddoppiato e l’azienda consolidò il prestigio della propria immagine sui mercati internazionali. Negli anni del boom economico si raggiunse il mezzo miliardo di lire di fatturato. Nel 1970 a Vitale subentrarono i figli Alberto e Luciano, che trasformarono l’azienda in una società per azioni. Alberto si dedicò allo sviluppo del settore tecnico e tecnologico, mentre Luciano si concentrò sull’export e, accrescendo il prestigio del lanificio anche all’estero, ne fece uno dei punti di forza della Vitale Barberis Canonico. Coi primi anni 2000, la nuova generazione ha preso in mano la gestione dell’azienda: Alessandro, Francesco e Lucia ancor oggi sono al timone dello storico lanificio.