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Splendorini Molini di Splendorini Armando & C. Snc

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Camera di Commercio
CCIAA Umbria (PG-TR)
Settore
Industria
Sito web
http://www.sanialimenti.it
Email Impresa
info@ecopartner.it

Sede

Indirizzo
frazione Calzolaro, via Cortonese n. 54
Cap
6018
Comune
Umbertide
Provincia
Perugia

Informazioni storiche

Attività Storica
Molitorio
Cap Sede Storica
0
Provincia Sede Storica
Non specificata
Data dichiarata avvio attività
1700
Profilo storico

Le origini dell'impresa della famiglia Splendorini risalgono al 1700, quando entrava in funzione il molino del Gioiello, chiamato così perché si trovava nella località omonima nel Comune di Monte S. Maria Tiberina, in provincia di Perugia. Nei decenni seguenti l'impresa venne gestita da Francesco, poi a metà Ottocento dal figlio Florido e, ormai all'inizio del Novecento, dal nipote Eugenio. Nel 1950 l'azienda di proprietà di Tommaso Splendorini e fratelli (poi receduti) cessò la molitura del grano mediante le macine di pietra (i cosiddetti palmenti) ad acqua e a vapore e iniziò la molitura con molino a cilindri azionato da energia elettrica. Dalla metà degli anni Settanta, dietro impulso del figlio Armando, l'impianto molitorio, che nel tempo era stato potenziato, iniziò ad essere utilizzato per la macinazione degli scarti provenienti dall'industria alimentare allo scopo di ottenere un mangime complementare ad uso zootecnico. Negli anni Novanta poi veniva acquistata nella zona industriale di Calzolaro, nel Comune di Umbertide, un'area di oltre 30 mila metri quadrati dove è stata trasferita l'attività. Contemporaneamente faceva il suo ingresso nell'impresa di famiglia Nicola, figlio di Armando. Proprio Nicola nel 2009 ha avviato la produzione (sotto il nome di Ecopartner) di materia prima per uso energetico chiamata BIO2 da utilizzare insieme alle feci animali per aumentare la produzione resa in metano generando di fatto biocarburanti da sostanze di rifiuto a basso tenore di CO2, oltre a produrre biocompost per uso agricolo. Nel 2011, la famiglia Splendorini ha attivato una nuova unità produttiva con l'insegna "Sanialimenti 2535" nella stessa località dove nell'anno 1700 entrava in funzione il molino del Gioiello, realizzando un ritorno alla vecchia attività molitoria con tecnologie innovative. Fedele tradizione dei propri avi, la Splendorini ha ripreso la sperimentazione e ricerca attinenti alla coltivazione del grano, su specifico bio-compost e con agricoltura biologico-industriale, utilizzando i chicchi più piccoli per ricavare della linfa con cui realizzare una macinazione non a palmenti ma ad umido dei chicchi di grossa dimensione, e producendo, previa liofilizzazione, quindi non una farina ma un componente per la produzione in via sperimentale di alimenti e bevande con caratteristiche equiparate in tutto e per tutto alla pappa reale.

Immagini

Canale del molino e parziale veduta del fabbricato
Tommaso Splendorini (il primo da destra) con due collaboratori davanti al magazzino di stoccaggio del grano in sacchi di juta (1950)
Cartellino apposto sulla farina tipo 0 con foro per legarlo al filo di chiusura del sacco in juta