Nel 1893 Ercole Corti decise di aprire una trattoria a Como, sua città natale. La scelta cadde su di un vecchio convento di frati dell'ordine degli Umiliati, situato nel borgo di San Martino e per questo l'esercizio venne chiamato “Antico frate”. Il locale, provvisto di stallazzo per gli animali e di ghiacciaia per la conservazione degli alimenti, offriva la cosiddetta “piccola”, ovvero la tipica colazione dell'epoca a base di zuppa di cipolle servita con pancetta e vino rosso. Nel 1911 il fondatore trasferì l'attività nella sede attuale di via Bellinzona a Monteolimpino, sempre nel capoluogo lariano. Nel 1924, alla scomparsa di Ercole Corti, l’attività venne proseguita dal figlio Carlo che insieme alla moglie, Amelia, avrebbe gestito la trattoria per oltre quarant'anni. Nel tempo il “Frate” divenne un punto di riferimento per gli operai che lavoravano nella zona e per diversi gruppi sportivi e associazioni. Durante il secondo conflitto mondiale fu addirittura adibito a mensa di guerra per i cittadini. Carlo Corti ebbe quattro figli due dei quali, le sorelle Rita e Pia, iniziarono a collaborare con continuità nella conduzione di quello che negli anni era diventato un ristorante. Nel 1964 Rita sposò Vittorio, appassionato gastronomo (premiato nel 1997 con il “Collegium Cocorum”, importante onorificenza nazionale del settore ristorazione), e insieme alla sorella continuò nell'attività di famiglia. Negli anni il locale (con 180 posti) venne più volte ristrutturato e nella conduzione avrebbero partecipato i tre figli di Rita e Vittorio: Sonia, Carlo e Amelia. Sarà quest'ultima, diplomata presso la scuola alberghiera di Bellagio e con esperienza decennale in alcuni ristoranti del territorio, a prendere in mano, sul finire del secolo, la gestione del ristorante puntando sulla cucina creativa e regionale.