Pasticceria Massera Gino Srl

Sede
Informazioni storiche
Produzione Pane - Pasticceria.
Nei primi anni Venti del Novecento nella frazione di Bornasco la gente andava e tornava dalla campagna. In paese erano attivi il negozio di alimentari ed il forno: Luigi Massera si divideva tra il forno e la campagna; la moglie, Secondina, accudiva il negozio, ove venivano tutti i bornaschesi quasi ogni giorno a fare la spesa. La figlia Emilia aiutava in casa e in negozio, il figlio Gino fin da piccolo partecipava alla panificazione al seguito del padre, coadiuvandolo anche nella cura del bestiame e del campo. Un cavallo era adibito al trasporto delle farine e degli altri generi alimentari. Luigi Massera produceva nel suo forno, una volta all’anno per la festa del paese, anche il “Torcetto”, un biscotto a forma di ciambella. Insieme al figlio Gino, indirizzato agli studi del mestiere, si trovò di fronte alla guerra durante la quale lavorò per preparare il pane sfamando sia i repubblichini sia i partigiani, subendo per questo, rappresaglie e forme di intimazione, tra cui nove saccheggi a danno del negozio. Nel dopoguerra, ereditata l’attività paterna con la collaborazione della madre e della moglie, Gino gestì un laboratorio costituito da un locale con forno a legna, dotato di una minuta e tradizionale attrezzatura e di una conca fatta di tavole di legname dove il pane era impastato a braccia. Le forniture esterne erano minime: l'elettricità per l'illuminazione (non per la forza motrice) proveniva da una dinamo frazionale azionata dall'acqua del torrente Viona. Dopo qualche anno e l’aiuto di un operaio la produzione si ampliò e la vendita del “torcetto” divenne ampiamente diffusa nel Biellese. L'espansione dell'attività, che consisteva anche nella consegna del pane a domicilio, spinse Gino a pensare a come attivare meccanicamente un'impastatrice, senza disporre di forza motrice: fu così che ne realizzò una collegata a un motore a scoppio. L’espediente agevolò il volume della produzione e diminuì la fatica dell'impasto di decine di chili di farina ogni notte. Ma con l’arrivo a Bornasco della forza motrice l’attività artigianale potè realmente svilupparsi: il primitivo locale si trasformò in un vero e proprio laboratorio con forni e attrezzature avanzate che diedero la possibilità di sperimentare sempre di più nella direzione di prodotti nuovi e di orientarsi verso la pasticceria. Negli anni Settanta si abbandonò infatti la panetteria e l’attività fu tutta volta alla sola pasticceria. Fu così che nel 1972 Gino ricevette, oltre al riconoscimento al Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica, anche il fregio del “Torcetto d’oro”. Lo storico laboratorio, in cui oggi lavora la terza generazione con Gianni Massera figlio di Gino e la quarta generazione con Tiziano, Sabrina, Gabriele e Stefania Massera, si è trasformato in una moderna azienda artigianale dando lavoro a trenta famiglie e mantenendo le sue radici nel paese.