La lavorazione di marmi e pietre fu iniziata dal trisnonno dell'attuale titolare, Tito Nicoli, nel 1835 nella zona vecchia di Carrara adiacente al fiume Carrione. Nel 1878 il figlio Carlo acquistò dei terreni nella zona est di Carrara per impiantarvi un nuovo laboratorio di scultura, architettura e ornato. Il complesso comprendeva anche l'abitazione, il deposito blocchi, i "saloni per il modellato" e la vendita al dettaglio delle opere più commerciali. Carlo Nicoli fu un artista di grande spessore, professore onorario alla Reale Accademia di Madrid e di Carrara, mentre la sua impresa ricevette commissioni dalla famiglia reale d'Inghilterra, di Spagna e del Siam. Alla morte di suo figlio Gino, l'azienda passò prima a Ruggero e in seguito a Carlo Nicoli. L'organizzazione aziendale comprendeva, nella prima metà del secolo, anche la concessione della cava Cervaiole sopra Pietrasanta e la sede distaccata di Madrid, condotta dallo zio Piero Nicoli e dai suoi eredi che agirono in maniera sempre più autonoma fino alla chiusura nel 1953. Sempre nella prima parte del Novecento l'impresa carrarese si confrontò con una congiuntura particolarmente difficile, tanto che delle 120 imprese d'inizio Novecento nel secondo dopoguerra l'unica sopravvissuta fu proprio quella di Carlo Nicoli. Negli anni seguenti, nello studio Nicoli si sarebbero succeduti i più importanti artisti della scultura contemporanea come ad esempio Arturo Martini, Alberto Viani e Anish Kapoor. L'impresa, accanto alla sua tradizionale attività, è diventata nel tempo un centro internazionale per la scultura contemporanea che accoglie giovani artisti, una collezione che racchiude 150 anni di storia e rappresenta un punto d'incontro per grandi autori o semplici amatori. La società, quella attuale è stata costituita nel 1998, conta attualmente 10 addetti e la sua produzione è rivolta soprattutto verso l'estero in mercati come quello americano, cinese a del Qatar. Alla guida dell'impresa, oltre a Carlo Nicoli, ci sono anche le sue figlie Francesca e Carola.