Immobiliare della Fiera S.p.A.

Sede
Informazioni storiche
Gestione patrimonio immobiliare.
La S.A. Società per la Riedificazione della Fiera venne costituita il 20 luglio 1918 allo scopo, come recitava il primo Statuto sociale, “dell'acquisto di aree di lotti compresi nel piano regolatore della Fiera di Bergamo; dell'edificazione dei relativi fabbricati; della loro gestione e locazione e dell'eventuale alienazione di dette aree e fabbricati”. La creazione dell'impresa rientrava nel quadro dell'ampio progetto che prevedeva la risistemazione di quella parte di ‘città bassa’ che per secoli aveva ospitato l'importante Fiera di Bergamo. Già nel 1889, il Comune aveva approvato il Piano regolatore, ma il progetto definitivo - presentato dall'ing. Giuseppe Quaroni e dall'architetto Marcello Piacentini – venne approvato soltanto nel 1907. L'idea era quella di creare una sorta di centro direzionale dove concentrare le attività di servizio. Alcuni lotti furono destinati ai palazzi comunali, al nuovo Palazzo di Giustizia, mentre altri vennero venduti al Credito Italiano, alla Banca Bergamasca e, appunto, alla S.A. Società per la Riedificazione della Fiera. Tra il 1912 e il 1927, oltre a Marcello Piacentini, avrebbero collaborato al progetto gli architetti Luigi Angelini, Ernesto Suardo e Giovanni Muzio. Tra le opere più significative la Torre dei caduti del Piacentini, la sede della Camera di commercio di Bergamo e quella del Credito Italiano entrambe dell'Angelini. Tra i lavori previsti, inoltre, anche la realizzazione di alcuni edifici del "Sentierone" su progetto del Piacentini e definiti dall'Angelini per le parti interne. E proprio l’edificazione di questo blocco di palazzi avrebbe costituito lo scopo primario della società. I lavori vennero terminati nel 1925 e le 150 unità immobiliari divise in tre lotti avrebbero ospitato attività commerciali, uffici e abitazioni. Già nel 1927, come sottolinea la Relazione di bilancio, tutte le unità immobiliari erano state date in locazione. Con il raggiungimento del primo punto del proprio oggetto sociale si apriva per la società, presieduta dall’ing. Luigi Radici e fra i cui soci comparivano la Banca Popolare di Bergamo, il Piccolo Credito e il Credito Italiano oltre ad alcuni esponenti dell'imprenditoria bergamasca come ad esempio l'on. Antonio Pesenti, una fase di esame che si concludeva nel 1930 con l'assunzione della nuova denominazione sociale S.A. Immobiliare della Fiera. Il significato dell'operazione era quello di marcare definitivamente la fine di una prima fase e di consentire allo stesso tempo, come sottolineava la Relazione al bilancio di quell'anno, la più ampia libertà di sviluppo circa l'acquisto di aree e la costruzione di fabbricati anche fuori dall'area della Fiera di Bergamo. In realtà l'attività si sarebbe prevalentemente concentrata sulla gestione e locazione del patrimonio sociale già edificato. Sul finire degli anni Trenta, una cordata di soci guidata dall'imprenditore tessile Francesco Perolari procedeva all'acquisto del pacchetto azionario della società. Dal secondo dopoguerra in avanti, l'attività dell'Immobiliare della Fiera Spa ha riguardato la manutenzione, la gestione e la locazione degli immobili di proprietà. A capo della società siede tuttora la famiglia Perolari: a Francesco è succeduto Arturo Perolari rimasto in carica fino al 2001, contemporaneamente al figlio Felice recentemente scomparso. Ad oggi il figlio di quest'ultimo, Francesco, conduce la società nell'interesse di salvaguardare ciò che è stato più volte definito "Il Salotto di Bergamo".