F.lli Piacenza Spa

Sede
Informazioni storiche
Produzione di stoffe, filati, confezioni ed altre lavorazioni tessili conto proprio e conto terzi.
Era il 1733 quando il lanificio impiantato dalla famiglia Piacenza a Pollone, nel Biellese, entrava in funzione. Cinquant'anni più tardi l'industria guidata da Pietro Francesco dava lavoro ad un centinaio di persone. I fratelli Giovanni Battista e Carlo Antonio proseguirono l'attività paterna puntando sull'innovazione tecnologica, attraverso l'acquisto in Belgio di nuovi macchinari, e definendo accordi con altri produttori per incontrare maggiormente le esigenze del mercato. Con Giovanni Francesco, figlio di Carlo Antonio, l'azienda conobbe una rapida affermazione frutto sia di alcune acquisizioni di altre imprese laniere della zona, del costante aggiornamento tecnologico e dell'introduzione, per la prima volta in Italia, dei tessuti a disegno colorato, più volte premiati in occasione di diverse esposizioni nazionali. Il lanificio Piacenza arrivò, a metà Ottocento, ad avere oltre 300 operai. A Giovanni Francesco successero i figli Carlo e Felice. Quest'ultimo contribuì in maniera particolare ad allargare i mercati dell'impresa fuori dai confini nazionali in Europa, in India e in altri paesi asiatici. Sul finire del secolo, la società decise di partecipare alla costituzione di una serie di nove società, tra le quali la Filatura di Tollegno e la Standard, una fabbrica di automobili di Torino. Superata la difficile congiuntura seguita alla crisi del '29 l'azienda riprese a crescere grazie alle commesse militari. Nel secondo dopoguerra, sotto la guida di Enzo Piacenza l'azienda concentrò la produzione su un nuovo articolo: il tessuto per l'alta moda. La scelta si rivelerà vincente e le consentirà di raggiungere la notorietà internazionale, soprattutto in Francia e Stati Uniti. Attualmente la Fratelli Piacenza Spa, amministrata dai due figli di Enzo, Giovanni e Riccardo, esporta oltre il 70% della propria produzione di tessuti di lana di alta qualità. L'impresa fa parte de "Les Henokiens".