Paolo Codebò a fine ‘800 decide di emigrare in Argentina in cerca di fortuna. A Buenos Aires trova lavoro nel settore ferroviario e si specializza come operaio meccanico. Nel 1905 rientra in Italia e si trasferisce a Milano, dove lavora per le officine meccaniche Stigler, grande azienda di ascensori. Due anni dopo fonda a Torino la ditta individuale “Codebò Paolo”, ubicata in via Pastrengo 19, concessionaria per il Piemonte della Stigler e specializzata nella “manutenzione, riparazione e montatura ascensori.” L’impresa, che ha sei dipendenti, cresce costantemente negli anni, installando impianti nei più eleganti e prestigiosi palazzi di Torino e diventando fornitrice della Real Casa. Nel 1931 Paolo muore: gli succedono i due giovani figli, Giovanni e Pietro, che proseguono l’attività sotto la ragione sociale di “Ditta Codebò Paolo dei fratelli Giovanni e Pietro Codebò”. L’impresa si consolida, con circa cinquanta dipendenti, e accompagna la crescita di Torino nelle trasformazioni urbanistiche più notevoli. Una serie di dissensi tra i due fratelli sulla politica aziendale determina la separazione e lo scioglimento della società originaria. Pietro e Giovanni continuano a operare nel settore tramite proprie imprese autonome. Il primo chiuderà l’attività negli anni ‘90, mentre il secondo la prosegue coinvolgendo da subito il figlio Umberto, appena diciannovenne, entrato in azienda come apprendista e operaio. Nasce così la ditta individuale “Codebò Giovanni di Codebò Umberto”. L’azienda - che svolge attività di manutenzione, assistenza e riparazione per oltre 400 impianti di propria installazione - diventa nel 1952 concessionaria e rappresentante esclusiva della Bassetti, impresa milanese produttrice di ascensori. Il boom economico è caratterizzato anche da una massiccia e caotica espansione edilizia, che fa dell’Italia il paese a più elevata presenza di ascensori in Europa. Giovanni decide che i tempi sono maturi per il cambiamento e si accorda con la Bassetti per intraprendere una strada autonoma. Nel 1962 mentre l’azienda si accinge a diventare autonoma e non più vincolata ad accordi di concessione, muore Giovanni Codebò. Gli subentra il figlio Umberto, allora ventinovenne, che diventa proprietario a pieno titolo della ditta che porta il suo nome, affiancato a quello paterno. A metà anni ’70 alla grande ondata edilizia segue una fase di rallentamento nelle costruzioni che incide sulla fornitura di ascensori, destinata a rallentare a sua volta. L’esperienza maturata e la fiducia dei clienti permettono alla Codebò di superare questa fase senza conseguenze, concentrandosi sulla manutenzione e assistenza tecnica di un parco impianti in carico consolidato nel tempo e in continuo aumento. Nel 1979 entra in azienda a fianco del padre una nuova generazione, la quarta: prima Andrea, che si occupa della parte tecnica, e poi (nel 1981) Gianluca, che si occupa di quella amministrativa e commerciale. Nel 1985 mentre Codebò diventa un’accomandita semplice, sul mercato iniziano a pesare la crisi edilizia e la forte concorrenza. Arriva così una svolta strategica fondamentale: puntare, in parte a scapito dell’attività manifatturiera, sulla progressiva centralità dei servizi offerti, grazie all’acquisizione sul mercato di operatori già formati e qualificati e dei loro parchi di impianti in carico. Nel 1991 Codebò diventa una società a responsabilità limitata e continua il suo consolidamento. Nel 2006 cambia profilo societario e diventa società per azioni, a testimoniare sia la considerevole crescita dei fatturati sia la propria affidabilità, anche patrimoniale. Queste trasformazioni si accompagnano al ruolo sempre più rilevante in azienda di Andrea e Gianluca. E ancora nel 2012 due ulteriori trasformazioni: la prima nel cambio della sede aziendale, che lascia quella storica di via Amerigo Vespucci per la nuova di corso Tazzoli, più ampia e funzionale; la seconda nel modello organizzativo con tre business unit (tecnica, commerciale e amministrativa). Negli ultimi anni sostenibilità, innovazione e rispetto della natura sono valori condivisi che portano a dotarsi di una stazione di ricarica per auto elettriche e ad ampliare il parco vetture “green”. Nel 2020 entra in azienda una nuova generazione, la quinta, con Lodovica, figlia di Gianluca e viene inaugurato il nuovo showroom a Bardonecchia. Codebò, la Prefettura di Torino e l'Unione Industriali di Torino promuovono il bando per l'esame di abilitazione alla professione di manutentore ascensorista e nel 2023 l'azienda collabora con l'I.I.S. Plana per un progetto innovativo nel settore ascensoristico, fornendo gli strumenti per trasformare le aule in laboratori pratici. L’obiettivo è quello di creare un percorso formativo specializzato nella manutenzione degli ascensori.