Originari di Baselga di Vezzano, i Cimadom iniziarono a operare nel settore del legno nel 1800 con Antonio. Da lui l'attività passò al figlio Giuseppe che, a metà del secolo, era l'unico falegname del paese impegnato a produrre attrezzi agricoli e, più raramente, anche mobili. Alla sua morte, avvenuta nei primi anni ‘90, l'impresa venne proseguita dal figlio Florindo che nel 1893, insieme al fratello maggiore, traferì l'attività a Cadine in una ex filanda alimentata da forza idraulica. Negli anni seguenti il successo premiò gli sforzi della famiglia Cimadom che divenne nota in tutto la regione per la posa in opera di campane, seghe alternative e mulini a pietra e cilindri. Florindo, che aveva anche seguito i corsi di disegno della Scuola civica popolare di Trento, compì nel 1911 un'esperienza all'estero, a New York. Dopo la Grande guerra si trasferì a Ravina, paese della moglie, e avviò un'attività indipendente rispetto a quella dei fratelli rimasti a Cadine. Nel 1935 Florindo, affiancato dal figlio Arnaldo, acquistò un terreno alla periferia di Trento e vi costruì un capannone attrezzato con nuovi macchinari: due seghe a nastro per falegnameria e per tronchi. Durante la Seconda guerra mondiale l'impresa, nella quale aveva fatto il suo ingresso anche l'altro figlio Egidio, ritornò a Cadine per sfuggire ai bombardamenti. Solo nel 1947 il lavoro riprese a pieno ritmo, favorito anche dall'acquisto di un secondo capannone. Al momento della scomparsa di Florindo, nel 1960, l'azienda era una realtà consolidata attiva anche sui mercati europei. Nel 1978 i due fratelli decisero di separarsi: Arnaldo avviò una nuova impresa sempre operante nel comparto del legno, mentre Egidio proseguì quella paterna. Nel 1985, con la sua scomparsa di quest’ultimo, l'attività venne continuata dai figli Tiziana (poi uscita nel 1997), Maurizio e Luca. Trasferitasi a Lavis dal 2005, la Cimadom Legnami Snc si è specializzata nella produzione di lamellare per infissi e per coperture e tavolame per falegnameria.