Arbola Vito (Gioielleria Arbola Vito)
Sede
Informazioni storiche
Pietro Arbola, orafo e argentiere, che apprese i segreti della professione dal padre Francesco, avviò la sua attività attorno alla metà dell'Ottocento. Per poter esercitare questo tipo di commercio Pietro ottenne una speciale patente governativa che gli venne rilasciata dalla Direzione generale de' rami e diritti diversi il 15 novembre 1847. La bottega fu aperta nel centro storico dell'antico borgo di Salemi, nella via che oggi porta il nome di Giovanni Amendola. Assieme al commercio Pietro e i suoi discendenti esercitarono per oltre un secolo anche la lavorazione artigianale dell'oro e di altri materiali preziosi. Tra i lavori in oro svolti dalla famiglia Arbola vi furono alcuni manufatti per la chiesa locale saldati in Tarì, antica moneta ancora circolante nella Sicilia ottocentesca. Con Pietro lavorò il figlio Giuseppe che ereditò l'attività dopo la morte del padre e la condusse nel passaggio dal XIX al XX secolo. La tradizione orafa della famiglia venne trasmessa da Giuseppe al figlio Vito che iniziò ad affiancare il padre nei primi anni del Novecento, gli subentrò nella titolarità e portò avanti l'attività fino agli anni sessanta. Dopo la morte di Vito il suo lavoro venne proseguito dal figlio Giuseppe, tuttora titolare della gioielleria in cui è coadiuvato dal figlio Vito, mentre la seconda figlia Giovanna aprì un'attività analoga a nome proprio. Con il passaggio da Vito alla quarta generazione è cessata l'opera artigiana di lavorazione orafa e sia Giuseppe che la sorella Giovanna negli ultimi quarant'anni si sono dedicati al commercio puro. Entrambi i negozi si trovano nella centrale via Amendola: la Gioielleria Giuseppe Arbola ha sede di fronte all'antica bottega degli avi abbandonata da alcuni anni, mentre Giovanna ha la sede poco distante.