Erede dell'arte rinascimentale della tessitura della seta, l'Antico Setificio Fiorentino è tradizione e insieme innovazione. Nato nel ‘700 come deposito per telai, tessuti e disegni di alcune famiglie nobiliari fiorentine, tra cui i Gherardesca, i Pucci, i Bartolozzi, i Corsini e gli Agresti, questo luogo è divenuto nel tempo un vero e proprio atelier dove si tramandano i valori del lusso e dell'artigianato. I sei telai a mano del XVIII secolo e i sei semimeccanici del XIX secolo lavorano costantemente a fianco di un orditoio del '700  realizzato su disegno di Leonardo da Vinci, e un orditoio Benninger del 1872. Nel 1796 si trasferisce nella sede di via Bartolini e il laboratorio prende il nome di Antico Setificio Fiorentino. Negli anni '50 il Marchese Emilio Pucci di Barsento, socio con le altre famiglie fondatrici, ne rileva il pacchetto di maggioranza e inizia la produzione di tessuti destinati ad arredare le case più prestigiose della nobiltà italiana e internazionale. Le acque impregnate di nafta della drammatica alluvione di Firenze del 1966 rovinano parte della produzione del setificio, ad iniziare dai cartoni settecenteschi. Eppure, nonostante tutto, quel filo avviato nel 1786 continua a produrre.  Nel 2010 il setificio viene acquisito da parte della prestigiosa azienda di moda Stefano Ricci assicurando il futuro e la continuazione di questa antica tradizione artigianale contribuendo ad aumentarne il fascino, le collaborazioni e la clientela a livello internazionale. Oggi l'Antico Setificio Fiorentino sotto la direzione di Elisabetta Bardelli Ricci, la cui visione lungimirante ha permesso di portare avanti una nuova strategia d'impresa, mette al centro, prima di tutto, il saper fare femminile in ogni sua più piccola sfaccettatura. Alle collezioni custodite nell'archivio storico, si affiancano collezioni contemporanee, realizzate facendo coesistere passato e presente, l'antico e il moderno nell'utilizzo di filati e accostamenti di colore che rispecchiano il gusto della società odierna.